Pride month, una storia per la tutela dei diritti

Giugno, mese del sole, ma soprattutto Pride month, ormai dal 1999, quando negli Stati Uniti Bill Clinton lo ha riconosciuto per la prima volta. Un’attestazione con la quale si vuole riconoscere, in maniera continua, la lotta della comunità LGBTQIA+ per i propri diritti fondamentali.

Quando è nato il Pride month, la sua storia

Il tutto ha inizio nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969. Un gruppo di poliziotti fece irruzione all’interno del Stonewall Inn di New York, locale del Greenwich Village e punto di ritrovo della comunità omosessuale della Grande Mela.

A quei tempi erano frequenti le retate delle forze dell’ordine nei locali gay. Le persone venivano picchiate, minacciate e addirittura arrestate, unicamente a causa del proprio orientamento sessuale difficilmente riconosciuto come parte integrante della società.

A seguito dell’ennesimo atto di violenza nei confronti della comunità, centinaia di persone scesero in strada dando il via al primo corteo LGBTQIA+.

La manifestazione non fu pacifica, trasformandosi in una vera e propria rivolta, nota come i moti di Stonewall, della durata di tre giorni. Così tutto ebbe inizio, ed è per questo che il Pride month si festeggia a giugno.

Le strategie europee per la tutela dei diritti LGBTQIA+

Per favorire l’equità di genere e la costruzione di una società civile ed inclusiva, la Commissione Europea ha definito una strategia 2020-2025 per il raggiungimento degli obiettivi di tutela ed uguaglianza. Si tratta di un piano che stabilisce diverse azioni mirate a:

  • Fermare le discriminazioni contro le persone LGBTQIA+
  • Garantire loro sicurezza
  • Costruire una società aperta ed inclusiva
  • Promuovere i valori dell’equità in tutto il mondo

Se volete approfondire il piano: https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/lgbtiq_factsheet_2020-2025_it.pdf

Il Ddl Zan e la riproposta al senato

Il disegno di legge Zan deve il suo nome al deputato del Pd che l’ha presentato Alessandro Zan. Il Ddl Zan è volto a tutelare quei soggetti esposti con maggiore frequenza all’odio, per questo prevede aggravanti specifiche per i crimini d’odio e discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili. Ha fatto nascere accese discussioni nel mondo politico, così come nel dibattito pubblico.

Per approfondire: https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/356433.pdf

Tale disegno di legge ha seguito un lungo iter, a partire dal 2020, quando, la Camera lo ha approvato. Dopo il primo via libera, la legge è rimasta per lunghi mesi in stallo nella stessa commissione. Un primo ostacolo è causato dall’ostruzionismo della Lega e del suo senatore Andrea Ostellari. A seguito di diverse vicissitudini, il 27 ottobre 2021, l’aula del Senato ha votato a favore della cosiddetta “tagliola” (una procedura speciale che ha comportato il taglio dell’esame degli articoli del provvedimento contro l’omotransfobia) chiesta da Lega e FdI. Salta, dunque, l’esame di articoli ed emendamenti del Ddl Zan e l’iter si blocca.

Tuttavia, il disegno di legge non trova una battuta d’arresto davanti agli applausi e ai comportamenti esultanti di gran parte dei membri del Senato, e torna al Senato, senza nessuna modifica, sei mesi dopo essere stato affossato, configurandosi come “una battaglia mai abbandonata”.

Società, un posto in cui l’inclusione dovrebbe essere una parola chiave

Viviamo in un periodo storico in cui la strada per la piena inclusione risulta ancora lunga e tortuosa. Spesso a causa di stigma, forme di discriminazione (molte volte, celate dietro battute), luoghi comuni e stereotipi. Nonostante i grandi passi avanti, è necessario lavorare ancora molto su questo terreno nel quale i riflessi di una società ancora sospettosa giocano un ruolo basilare. Per erodere passo dopo passo questi ostacoli e far luce sui punti bui, è cruciale contribuire alla diffusione di una maggiore consapevolezza. Questo consentirà di rendere chiari gli aspetti e le sfumature in grado di permettere una maggior inclusione, attraverso vari strumenti a partire dall’uso di un linguaggio privo di equivoci e rispettoso.

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