Negli ultimi anni, il web ha visto un’esplosione di contenuti provocatori e satirici che sfruttano insulti, provocazioni e reazioni rabbiose per guadagnare visibilità e generare entrate. Il principio alla base del rage-baiting è semplice: più un contenuto suscita reazioni, più gli algoritmi lo spingono in evidenza. E cosa c’è di più efficace nel suscitare commenti e discussioni infuocate se non una dichiarazione provocatoria o offensiva?
Mentre Salvini e Di Maio si unfollowano su Instagram, dall’altra parte dell’oceano sale sul palco della conferenza degli sviluppatori F8 chi ha davvero le sorti del mondo in mano.
