Recensione EFFETTO NOTTE: il cinema di strada secondo Emis Killa

Effetto Notte è il titolo del nuovo album di Emis Killa, uno degli artisti più attesi di questo 2023. Pubblicato venerdì 19 maggio per Sony Music/Epic Record, ha debuttato alla posizione numero 4 della classifica top album global di Spotify.

L’ effetto notte è la definizione dello stato mentale che oscilla tra il nostalgico e il malinconico, in un vortice di introspezione che ci travolge nei momenti di solitudine notturna: quei momenti prima di dormire in cui, nella frenesia del mondo d’oggi, troviamo il tempo per fermarci a riflettere.

Cinema di strada

Il titolo dell’album è il primo dei riferimenti al cinema, un omaggio al film del regista francese François Truffaut del 1973. Effetto notte si potrebbe definire un concept album, anche se nell’effettivo i film citati rimangono solo nei titoli, i brani non ne hanno particolari riferimenti come detto dallo stesso Emis Killa. Un’iniziativa di marketing per promuovere l’album che ha superato però quello che effettivamente è l’album: sicuramente questo ha creato molto hype prima dell’uscita, ma la promessa non è stata mantenuta.

I paragoni con i film sono molto ridondanti, anche perché le pellicole che hanno ispirato le canzoni sono anche nei titoli di queste, rendendo il tutto collegato ma solo in teoria. Personalmente, vedendo tra i titoli anche alcuni tra i miei film preferiti, come City of God o The Wolf of Wall Street, sono rimasto molto incuriosito e le mie aspettative si erano alzate. Ascoltandole però rimane un po’ l’amaro in bocca se ci si aspetta di sentire dei veri riferimenti. Sarebbe forse stato meglio se i film fossero rimasti solo nelle grafiche delle canzoni, nelle pubblicità e nei canva di Spotify per la loro promozione.

Un nuovo inizio nella carriera di Emis Killa

Emis è sicuramente uno degli artisti più versatili in Italia: con gli anni ha sperimentato molto, spaziando dal rap più street alle hit pop e reggaeton. I suoi ultimi due lavori sono stati molto rap, con il grande successo dell’album 17 insieme a Jake La Furia che ha ottenuto due dischi di platino. Dopo un album del genere farne un altro dello stesso livello è complesso, perché le aspettative dei fan sono diverse e molto divise.

Per tutti coloro che si aspettavano un album pieno di hit popolari, reggaeton e leggerezza, questo album è una grande delusione. Effetto Notte è un disco oscuro, che tratta di temi pesanti: vede un Emis Killa maturo, che si guarda dentro e riflette sui pensieri che lo tormentano. Ha grandi momenti nostalgici e malinconici nella solitudine delle notti in cui scrive.

Non è un disco fatto per essere commerciale, come dichiarato dallo stesso Emis nell’intervista per Rolling Stone: “Scelgo di essere meno mainstream per essere il rapper preferito di qualcuno. I tormentoni un po’ mi spaventano, ti portano un altro pubblico ma ti tolgono un po’ del tuo, perché quando diventi di tutti il fan si ingelosisce.”

I featuring

In Effetto Notte Emis ha duettato con dei pezzi da 90 del rap italiano. La più grande sorpresa in positivo, a parer mio, è stato Sfera Ebbasta in “On fire – Paid in full“: un pezzo club con un bel testo, che può funzionare bene nelle discoteche quest’estate. Sfera è un hit-maker, non c’è dubbio, e la sua strofa è stata un grande valore aggiunto al brano.

Nel disco troviamo anche Salmo, in un altro pezzo club, e Guè in “Albicocca- Lolita“, brano che mi fa pensare a un sequel di “Su di Leidi Emis Killa.
In “McDrive” ci sono due grandi featuring: Ernia e Coez. Emis li riunisce su una base boom bap, scelta insolita che l’artista ha dichiarato essere stata presa per l’amore che i tre hanno per l’hip hop.
Il featuring che ho preferito è stato Lazza, che in “Senz’anima” incarna a pieno il mood di Effetto Notte.

Gli altri artisti presenti sono Neima Ezza e Rizzo, giovane artista emergente promossa da Emis. Entrambi i brani sono validi e significativi, e quello con Rizzo è il brano più pop dell’album.
Nel complesso la scelta delle collaborazioni è stata buona ed ha arricchito molto l’album; anche le produzioni sono ben fatte.

Ci sarà un bel finale per Emis Killa?

Il brano che chiude il disco è “Bel finale – Butterfly effect“, dove Emis parla di un futuro in cui si immagina un povero coi soldi in tasca, in grado di riempire i palazzetti ma sentendosi vuoto guardandosi dentro.

La frase conclusiva è: 

“Dimmelo che prima o poi ci sarà un bel finale, 

io lo cerco in tutte le sale di un cinema che è già chiuso da un po’”. 

L’album si conclude nel migliore dei modi, come un film in cui il finale ti commuove e ti segna. Gli ultimi due brani sono, a mio parere, quelli con i testi più belli e per ora le mie tracce preferite di Effetto Notte.

Nel complesso è un disco valido, non il migliore della sua carriera ma forse davvero il più importante. All’uscita ha diviso molto le opinioni, e ciò succede quando il disco è impegnativo da ascoltare e non merita un orecchio superficiale. È un disco perfetto da ascoltare di notte, da usare come colonna sonora per quando si torna a casa guidando tra le vie della propria città.

E ora che siamo giunti ai titoli di coda, cosa dobbiamo aspettarci dal futuro di Emis Killa?

Immagine in evidenza: Vanity Fair

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