Tela spiego: una storia nascosta dietro Il vecchio chitarrista cieco

Pablo Picasso è senza dubbio uno dei più grandi artisti del XX secolo. Conosciuto in tutto il mondo in quanto cofondatore del movimento cubista, la sua produzione artistica è una delle più prolifiche al mondo. Le sue opere sono da sempre state dimostrazione di quanto la produzione artistica di ogni artista sia fortemente connessa alle personali esperienze di vita. I suoi numerosi cambiamenti stilistici sono conosciuti come “periodi“. Permettimi di portarti oltre la cornice, ti farò esplorare i temi tristi e malinconici del periodo blu di questo artista.

Il vecchio chitarrista cieco

Se parlassi di un vecchio signore seduto a gambe incrociate con una chitarra, avvolto dai toni freddi del blu, ti verrebbe in mente qualcosa? Con molta probabilità, il tuo cervello sarà inciampato nella memoria di uno dei quadri più famosi di Picasso: Il vecchio chitarrista cieco.

Esposta all’Art Institute di Chicago, l’opera ritrae un vecchio mendicante su un marciapiede di Barcellona. Il corpo dell’uomo è smunto e magro. La presenza di forme asciutte e i toni freddi fanno apparire il soggetto cadaverico. Questa percezione è enfatizzata da una veste logorata e strappata, che suggerisce la miseria nella quale si trova l’uomo.

La chitarra, forza vitale del mendicante

Picasso invade l’intero quadro con la monocromia, ma avrai sicuramente notato che rimane esclusa da questa scelta la chitarra. Lo strumento musicale, grosso e paffuto, si oppone alla figura del mendicante. Infatti, questo costituisce l’unico elemento di distacco in tutto il quadro. Risulta facile individuare un’evidente chiave di lettura: il vecchio protagonista, abbandonato alla solitudine e alla miseria si aggrappa alla chitarra, espressione di forza vitale, che si configura come la sua unica ancora di salvezza.

Una storia nella storia, aspetta che tela spiego

Non hai mai notato nulla di strano in questo quadro? Se la risposta è no, aspetta che tela spiego.

Prova ad osservare molto attentamente l’opera.

Lascia che ti dia un indizio: mantieni il focus all’altezza del collo del vecchio mendicante. Notato nulla? Se sei tra i più fortunati avrai colto la presenza di un fantasma che fa capolino dietro la testa dell’uomo.

Sono stati condotti dei test avanzati ai raggi infrarossi su questa tela che hanno permesso di scoprire la presenza di una vecchia scena dietro quella attuale. Più personaggi intervengono in una composizione che vede al centro una madre con il figlio piccolo e un animaletto.

La tecnologia come artefice di poesia

Bisogna riconoscere il merito ai due britannici Anthony Bourached e George Cann per aver riportato alla luce il dipinto nascosto sotto la superficie de il vecchio chitarrista cieco.

Partendo dai risultati dell’indagine radiografica, gli scienziati hanno ricostruito il dipinto attraverso un complesso sistema di analisi neurale incrociato con un database di opere dello stesso periodo. Un modo per “leggere” a posteriori nella mente di Picasso e immaginarne le scelte cromatiche.

La spiegazione che sta dietro questa scoperta è piuttosto semplice. Pare, infatti, che Picasso, non avendo molti soldi per acquistare tele nuove, riutilizzasse delle tele precedenti, una pratica molto diffusa tra gli artisti squattrinati.

Molti studiosi hanno poi affermato che la scena rappresentata in precedenza era senza dubbio uno schizzo che Pablo inviò in una lettera al suo amico Max Jacob.

Avevi già notato questo dettaglio? Se la risposta è no, sono contenta di averti portato oltre la cornice alla scoperta di una nuova storia. In caso di risposta affermativa, invece, spero di sorprenderti nel prossimo articolo, siamo solo alla prima tappa di un lungo viaggio.

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