Lui è Max! Uno spettacolo che racconta la Rinascita

Massimiliano Tresoldi è un ragazzo semplice, ma ciò che lo distingue, oltre alla sua storia particolare, è l’amore che nutre per la vita. Infatti, in occasione dei 50 anni di Max, il gruppo teatrale K.A.O.S., ha pensato per lui un regalo unico. Il gruppo ha deciso di tornare in scena al Cine Teatro Don Bosco di Carugate, per raccontare tra parole, musica e danza ciò che ha vissuto il protagonista. Lo spettacolo vuole essere una testimonianza della sua storia, per rappresentare i forti valori che hanno portato lo stesso Max dove è ora, ovvero la famiglia, gli amici, e la capacità di non arrendersi mai.

Come tutto è iniziato

Massimiliano nasce nel 1972. Quando ha 20 anni si trova in vacanza con gli amici e decide di anticipare il ritorno a casa per arrivare dai suoi genitori qualche giorno prima: era il 15 agosto 1992. Max, tornando, fu vittima di un terribile incidente stradale, che lo fece entrare in coma per i successivi 10 anni, causandogli gravi danni cerebrali che gli hanno negato il controllo totale del suo corpo.

In quel periodo, gli amici e la famiglia di Max non lo lasciarono solo per un secondo. Attorno a lui aveva una grande rete di supporto, che gli faceva forza e lo assisteva nella fisioterapia, ma soprattutto che manteneva viva la speranza che prima o poi lui si risvegliasse.

Il miracolo accadde a dieci anni dall’incidente. Era il giorno di Natale, e come consuetudine le persone care a Max erano nella sua camera d’ospedale per festeggiare assieme a lui. All’improvviso, dallo stato di coma in cui si trovava, Massimiliano alzò una mano e accarezzò la madre, fece un segno della croce e quello fu il suo risveglio. Dopo un periodo infinito in cui anche i medici avevano iniziato a perdere le speranze, Max decide di tornare nella vita reale, e da quel momento, sceglie di amarla più che mai.

La storia di Max a teatro

Dal risveglio di Max le persone a lui vicine notarono un profondo cambiamento in lui. Non si era fatto abbattere dall’incidente, ma lo aveva interpretato come un’occasione per assaporare meglio ciò che si era perso e rischiava di perdere per sempre. La sua storia diventò un segno di speranza anche per altre famiglie che vivevano una situazione simile alla sua, e che trovarono in lui uno spiraglio di luce.

Questa esperienza fu fondamentale per Max e le persone a lui care. Da lì nacque l’idea di costruire un’opera che potesse dare risalto alla sua forza e al suo coraggio. L’opera teatrale Lui è Max! è stata strutturata dalla regista Simona Santamaria, e noi di Radio IULM ci siamo fatti raccontare come si è evoluta la costruzione dello spettacolo da due attori e grandi amici di Max: Silvia e Matteo.

L’opera teatrale non è il classico musical, ma è un’armonia di musica e parole che vuole raccontare la storia di Max a 360 gradi. Per scrivere la sceneggiatura, il gruppo ha coinvolto i più cari amici di Max, in modo che tutti gli elementi della narrazione, gli episodi e gli aneddoti, fossero autentici e curati minuziosamente. Questo spettacolo vuole essere un’occasione per rivivere le emozioni che le persone vicine al protagonista hanno sperimentato nella realtà. La storia attraversa i momenti più duri, fino ad arrivare al lieto fine, che vuole portare un’ondata di ottimismo al grande pubblico.

Oltre alla struttura del racconto, il gruppo K.A.O.S riesce a trasmettere le emozioni della storia anche tramite l’apparato scenico, gli elementi tecnici e la narrazione motivante e coinvolgente. Il messaggio che si vuole trasmettere è proprio l’idea di non arrendersi mai. Lui è Max! vuole sottolineare quanto avere una buona rete di amici e familiari, a volte, possa addirittura salvare una vita.

Una storia che insegna

Nell’intervista Silvia e Matteo ci regalano due parole significative con cui descrivere la totale esperienza vissuta da Massimiliano: Rinascita e Resilienza.

La rinascita si riferisce sia alla storia personale di Max, dall’incidente alla guarigione e alla nuova fame di libertà che tale esperienza gli ha portato, sia al teatro stesso. Infatti, la pandemia ha portato uno stop totale ai teatri nazionali, e ritornare sulla scena significa tornare finalmente alla normalità, e rispolverare quei palchi che per fin troppo tempo sono stati abbandonati.

La resilienza, invece, descrive proprio la persona che Max è diventata oggi, dopo i tanti ostacoli che ha superato. La sua cara amica e attrice Silvia ci racconta come lui sia capace di motivare le persone con cui si confronta. Nel giro di pochi secondi è capace di farvi dimenticare ciò che vi sta attorno, e vi fa assaggiare la pura gioia di vivere, ridimensionando preoccupazioni e ansie che ci precludono di assaporare al meglio ciò che abbiamo.

La storia di Max può essere un insegnamento, una fonte di fiducia per il nostro futuro. Non abbiamo una seconda occasione, la vita è una soltanto, ed è importante sapere come sfruttarla al meglio!

Ascolta l’intervista completa di Jessica Goglio a Matteo e Silvia qui:

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