BLACK FRIDAY: conveniente o dannoso? Ecco quanto costa all’ambiente il nostro risparmio

Da qualche anno ormai il Black Friday rappresenta per milioni di consumatori l’occasione perfetta per risparmiare su una vasta gamma di prodotti, ma qual è il suo impatto sull’ambiente?

Origini del Black Friday

Come molti sanno, il Black Friday è una ricorrenza di origine americana nata negli anni ’50 che, il venerdì successivo al Giorno del ringraziamento, inaugura la stagione dei saldi e dà inizio allo shopping natalizio atteso da molti.

In tempi più recenti, questa corsa al risparmio si è diffusa globalmente, fino ad arrivare anche qui in Italia. Un evento di tale portata (che spesso si prolunga per una o più settimane) è stato in grado di incrementare progressivamente il numero di vendite di molte aziende. Se i vantaggi per queste ultime non hanno bisogno di chiarimenti, non sono altrettanto noti gli impatti ambientali che tale fenomeno provoca ogni anno.

Impatto ambientale

Secondo la Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale), circa 400.000 tonnellate di carbonio sono state emesse durante la settimana del Black Friday (numero equivalente a circa 435 voli aerei da Londra a New York). Infatti, l’incremento di vendite online dovuto all’ineguagliabile comodità dell’acquisto casalingo, comporta una maggiore circolazione di veicoli per il trasporto di prodotti e, quindi, un importante aumento di emissioni dannose per l’ambiente.

Un prodotto comprato sul web in Italia deve essere infatti imballato, spedito e consegnato al domicilio del cliente, passando da hub e magazzini vari, spesso percorrendo migliaia di chilometri a bordo di aerei e camion prima di arrivare a casa dell’acquirente. Quando sono milioni i consumatori che fanno acquisti contemporanei in un arco di tempo ristretto, i costi ambientali si impennano raggiungendo livelli altissimi.

Alessandro Miani, presidente di Sima

Inoltre, la maggior parte dei materiali utilizzati per l’imballaggio degli articoli non è eco-sostenibile a causa di problemi di logistica e, soprattutto, di costo. Il ricambio eccessivo di articoli ancora funzionanti, abbandonati a favore di modelli più nuovi (e quindi più facilmente vendibili), comporta, infine, un enorme spreco di plastica e di dispositivi elettronici difficili da smaltire (i cosiddetti RAEE).

Il Black Friday è diventato uno dei giorni simbolo del consumismo più smodato. Complici le offerte a basso costo, acquistiamo senza pensare, noncuranti dei possibili impatti ambientali e sociali che questo spreco di risorse può generare.

Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace

Cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo?

Alla luce di questi dati, noi tutti abbiamo il dovere di acquistare prodotti responsabilmente per evitare che anche l’anno prossimo il Black Friday diventi un “giorno nero” persino per l’ambiente. Ecco come:

  • Acquistare il più possibile in negozi fisici
  • Comprare da enti certificati, possibilmente poco distanti, così da ridurre l’inquinamento da trasporto
  • Scegliere imballaggi riciclabili e/o veicoli elettrici per la spedizione (non è per niente raro, infatti, che aziende propongano alternative “green” ai propri clienti)
  • Ridurre il numero dei resi

2 Commento

  • Pubblicato il 3 Dicembre 2022 15:06 0Likes
    Anonimo

    Articolo molto interessante, dovremmo renderci conto veramente dell’effetto delle nostre azioni sul pianeta!

    • Pubblicato il 3 Dicembre 2022 15:12 0Likes
      Anonimo

      Super d’accordo! Bell’articolo e tema molto attuale.

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