M’importa Venezia: divertimento consapevole

Il progetto M’imPortaVenezia, rappresentato da Enrico Caruso e Matteo Scarci, parla di divertimento consapevole e salute sessuale insieme alle ragazze de L’Educazione di Sophie.

Il progetto M’imPortaVenezia

Porta Venezia è uno di quei quartieri milanesi che non necessitano presentazione. Polo culturale cosmopolita e arcobaleno della città, negli anni è divenuto un safe place per le persone queer nonché per tutte le comunità marginalizzate. Camminare il sabato sera in Porta Venezia significa incontrare sottoculture differenti e imparare qualcosa di nuovo da ognuna di esse.

È in questa realtà multietnica e colorata che nasce il progetto M’imPortaVenezia, promosso da Milano Checkpoint e finanziato dal Programma Operativo Città Metropolitane. Di cosa si occupa M’imPortaVenezia? Le tematiche su cui lavora il progetto sono disparate: dal divertimento consapevole al sesso sicuro, dall’utilizzo responsabile di sostanze al binge drinking, dalla sicurezza personale alle discriminazioni razziali, di genere e di orientamento.

La peer education per superare ogni ostacolo

Una delle caratteristiche su cui si fonda il progetto è il lavoro sul territorio, nelle piazze e a contatto con la gente. Il gruppo che si occupa del progetto è costituito da persone formate su diversi temi, e non insegnanti, che si posizionano in un gazebo pronte ad accogliere chiunque sia interessato (o semplicemente incuriosito vedendo il banco). Non si tratta dell’educazione sessuale o all’affettività che viene impartita a scuola, ma di una conversazione con persone che possono aiutarci ad essere più consapevoli.

Attraverso la peer education, M’imPortaVenezia riesce ad abbattere tutti gli ostacoli di confronto relazionale e a creare un dialogo efficace tra pari, senza pregiudizi e basato sull’empatia. Rompendo il rapporto binario insegnante-studente, M’imPortaVenezia promuove la salute sessuale, divulga informazioni e pratica l’ascolto attivo per chiunque ne abbia necessità.

Oltre a questo, un fine settimana al mese dalle 18 alle 23, si occupa di fare test HIV e sifilide gratuiti e anonimi con risultati immediati e, soprattutto, aperti a chiunque decida di controllare la propria salute.

Infezioni e salute sessuale

Tra i tanti temi di cui tratta M’imPortaVenezia, l’argomento che si è scelto di affrontare insieme a L’educazione di Sophie è quello delle infezioni sessualmente trasmissibili. A partire proprio dall’utilizzo delle parole, Enrico e Matteo spiegano come erroneamente molte persone parlino di “malattie”, mentre il termine più corretto e meno stigmatizzato sarebbe “infezioni”. Parlando di salute sessuale in Italia, il Ministero della Salute dichiara quattromila nuove infezioni sessualmente trasmissibili all’anno. Di questi il 71,5% sono uomini e il 28,5% donne, in media attorno ai 30 anni.

In ordine le infezioni più diffuse sarebbero: HIV, HPV, sifilide, herpes genitale e all’ultimo posto la gonorrea. Quello che manca è la “cultura dei test”, ovvero l’abitudine a prendersi cura della nostra salute sessuale tanto quanto del resto del nostro corpo. In una società dove la sessuofobia rimane diffusa, bisogna lottare contro tali limiti per esorcizzare la paura e il tabù del test. La maggior parte delle infezioni possono essere curate con antibiotici, altre possono essere contenute, ma il terrore che aleggia attorno alla tematica dei controlli porta a diffonderle sempre di più.

Per quanto le generazioni più giovani siano solitamente più disposte ad ascoltare, spesso non hanno gli strumenti per essere veramente consapevoli. Così entra in gioco M’imPortaVenezia, con l’obiettivo di comunicare linee guida su come approcciarsi ad uno stile di vita sessuale più sicuro. È fondamentale prendersi cura di se stessi per proteggersi e proteggere le persone con cui abbiamo dei rapporti, in modo da contenere il rischio.

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