Panico Paura: incontro con Dario Argento

Lo scorso 26 novembre alcuni studenti hanno avuto la possibilità di partecipare a una masterclass con il regista Dario Argento durante il Fantasticon Film Fest. L’incontro è stato moderato dal giornalista Manlio Gomarasca e si è concluso con la proiezione del documentario “Dario Argento Panico” di Simone Scafidi.

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Che cos’è la vera paura?

Se si ha la fortuna di incontrare il maestro dell’horror italiano non gli si può fare a meno di chiedere perché abbia scelto questo genere per i suoi film. Argento si racconta partendo proprio dal suo primo incontro con la paura, avvenuto grazie alla visione di vecchi film e alla lettura dei libri di Edgar Allan Poe. Il regista si è accorto ben presto che questo mondo lo affascinava. Al contrario di ciò che molti pensano, Argento non ha mai voluto esorcizzare le sue paure attraverso le sue pellicole come in una sorta di terapia personale, né tantomeno creare un gusto estetico basato sulla paura stessa. A chi dice che i film horror sono diseducativi, Argento ricorda che la violenza vera è quella che avviene aldilà dello schermo, nelle strade o nelle case. Il regista non fa altro che tirare fuori ciò che è nascosto nel profondo del suo animo svelando le sue oscurità.

Andiamo tutti verso una meta che è quella del raccontare e del potersi esprimere liberamente.

Dario Argento

Il difficile rapporto con la censura

Non è certo un segreto che diversi film dell’amato regista siano stati aspramente criticati o addirittura censurati. Primo tra tutti quello che ad oggi è considerato il suo più grande capolavoro, “Profondo Rosso“. La critica ridusse la pellicola del film di ben due metri, perché “pieno di scene di raccapricciante violenza“. La stessa sorte capiterà poi ad altre sue opere.

La censura era durissima. C’era una commissione fatta da magistrati, giornalisti e politici che guardavano il film prima che uscisse e l’unica cosa che al massimo potevi fare era parlare con loro. Sembrava di stare in tribunale.

Dario Argento

Il tutto non solo in Italia, ma anche in Francia (dove alcuni film verranno accorciati di venti minuti) e in Inghilterra (in cui anche il poster promozionale di “Tenebre” sarà modificato).

L’esperienza da attore

All’età di ottant’anni Dario Argento cambia veste e debutta come attore protagonista a Cannes all’interno del film “Vortex” di Gaspar Noé. L’opera tratta il tema della vecchiaia soffermandosi sulla vita di una coppia formata da una ex-psichiatra e da un critico cinematografico, entrambi alle prese con la loro lunga e difficoltosa relazione.

Riguardo alle fasi di produzione del film, Argento racconta che non si sarebbe mai immaginato attore e che molto spesso si ritrovava a improvvisare e a mettere in scena le sue fantasie.

Giravamo di notte nel quartiere Stalingrado a Parigi, per me era un incubo. Mi capitava spesso di camminare da solo e di essere seguito da un gruppo di ragazzi delinquenti. In questo casi ciò che facevo era girarmi e iniziare a urlare, alla fine erano loro a scappare spaventati pensando di essersi trovati di fronte a un vecchio pazzo.

Dario Argento riguardo alla produzione di Vortex

Che cosa dobbiamo aspettarci ?

Il regista rivela di essere pronto per una nuova sfida: girare un film noir in Francia, dove sarà l’unico italiano in una produzione francese. Come è solito fare, anche questa volta ha scritto la sceneggiatura in un albergo. L’unica eccezione è quella di non essere stato solo ma con una troupe che lo riprendeva. In questa occasione, infatti, Simone Scafidi ha realizzato il documentario “Dario Argento Panico“, presentato al festival del cinema di Venezia.

Immagine in evidenza: Ondacinema

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