FACCIAMO IL PUNTO: le news della settimana

Il Blog di Radio IULM vi propone ogni sabato “Facciamo il punto“: una rassegna di alcune delle notizie più rilevanti della settimana. Attraverso un viaggio che si snoda in tutto il mondo ripercorriamo assieme i fatti che hanno occupato le pagine delle principali testate giornalistiche.

Attacco al Cremlino


Il 3 maggio due droni si sono abbattuti sul Cremlino a Mosca. Il primo, alle 2:27 ora locale, è esploso sopra il palazzo del Senato incendiando il tetto. Il secondo invece sarebbe arrivato circa una decina di minuti dopo.
Secondo le autorità russe, questo sarebbe stato un tentativo di attentato alla vita del Presidente Vladimir Putin da parte dell’Ucraina, con il supporto degli Stati Uniti. Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, ha espresso la sua opinione su come l’attacco sia stato effettuato con il sostegno di Washington. Tuttavia, sia Zelensky che gli Stati Uniti hanno negato qualsiasi coinvolgimento nell’incidente.

La capacità di mentire dei nostri amici ucraini e occidentali è ben nota. L’intera situazione illustra una crisi che è molto più profonda che il solo comportamento del regime guidato da Zelensky

Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov

Tuttora non ci sono elementi a sufficienza per poter capire con certezza quali siano state le dinamiche dell’attacco: analisti e funzionari hanno ipotizzato dall’attentato alla messinscena, fino al gesto dimostrativo. Il consigliere del ministero dell’Interno ucraino, Anton Gerashchenko, ha pubblicato le immagini che riprendono due figure mentre salgono sul tetto qualche istante prima dell’esplosione.
“Chi sono queste persone e perché salgono sul tetto del Cremlino giusto prima dell’esplosione?” scrive il consigliere, dando adito alla teoria secondo cui si sarebbe trattato di un attacco architettato. È probabile che i due siano saliti per effettuare un controllo dopo l’arrivo del primo drone.

Per approfondire:

Disordini a Manipur, India

Manipur, uno stato del nord-est dell’India con una popolazione di oltre tre milioni di persone, è in preda a scontri violenti dopo che il sindacato degli studenti tribali di Manipur ha protestato contro la richiesta di estendere lo status di tribù programmate ai Meitei. L’esercito e la Assam Rifles sono stati dispiegati per controllare la situazione e il governatore ha emesso l’ordine di sparare a vista.

La regione ha una lunga storia di conflitti e insurrezioni, con vari gruppi separatisti che chiedono una maggiore autonomia o indipendenza dall’India. Negli ultimi anni, ci sono state tensioni e proteste in Manipur su una serie di questioni, tra cui i diritti fondiari, l’identità etnica e presunti abusi dei diritti umani da parte delle forze di sicurezza. 

Le parole del leader del Bharatiya Janata Party e primo ministro del Manipur N. Biren Singh sulle violenze nel suo Stato

La rabbia sopita è sfociata in violenza durante una marcia di protesta martedì. La marcia, organizzata dall’All Tribal Students’ Union Manipur (ATSUM), sindacato studentesco, era stata convocata per protestare contro la richiesta della maggioranza non tribale della comunità Meitei di essere classificata come tribù pianificata (ST). Ciò ha allarmato i tribali poiché la classificazione dei Meitei come ST aumenterebbe i benefici governativi riservati alle minoranze.

Per approfondire:

Tregua tra Gaza e Israele a seguito della morte di Khader Adnan

Khader Adnan, figura politica palestinese affiliata alla Jihad Islamica, è morto il 2 maggio dopo otto anni di detenzione. In risposta, i militanti di Gaza hanno attaccato con dei razzi Israele, causando danni a un’auto e a una casa nella città di Sderot. Adnan era in sciopero della fame da 87 giorni per protestare contro la detenzione arbitraria dei palestinesi e il crudele trattamento dei prigionieri da parte delle autorità israeliane.

Era stato arrestato 13 volte dal 2004 a causa della sua affiliazione con l’ala politica del movimento della Jihad islamica palestinese, ma non era mai stato accusato di atti di violenza. La morte di Adnan ha portato a uno sciopero generale da parte di diverse fazioni palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, e le carceri israeliane sono in allerta massima in caso di disordini. Attualmente, Israele tiene oltre 1.000 detenuti palestinesi in detenzione amministrativa, il numero più alto degli ultimi 20 anni.

Immagine di un’esplosione notturna a Gaza causata da un raid israeliano
(AFP)

Amnesty International ha affermato che la morte del prigioniero palestinese Adnan serve come promemoria del prezzo che i palestinesi pagano nello sfidare l’apartheid di Israele e il sistema giudiziario militare compromesso. Amnesty International ha inoltre criticato le autorità israeliane per aver rifiutato ad Adnan l’accesso alle cure specializzate di cui aveva bisogno in un ospedale civile, il che ha portato alla sua morte. L’uso da parte di Israele della detenzione amministrativa per imprigionare i palestinesi senza accusa o processo è una grande preoccupazione. 

Gaza e Israele hanno concordato un cessate il fuoco: prima del raggiungimento della tregua, Israele, in risposta ai razzi lanciati da Gaza, ha colpito con decine di attacchi aerei postazioni, depositi di armi e tunnel di Hamas.

Per approfondire:

Scudetto al Napoli: i festeggiamenti

La squadra allenata da Spalletti ha vinto il titolo di campione d’Italia dopo 33 anni grazie al pareggio ottenuto contro l’Udinese. I tifosi azzurri hanno celebrato il trionfo nelle strade della città, esibendo bandiere azzurre e manifestando una gioia incontenibile.

Tutti insieme abbiamo fatto i complimenti al Napoli, era dal 2001 che una squadra diversa da Inter, Milan e Juve non vinceva lo Scudetto e questo fa bene alla competitività del campionato

Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A
La festa a Napoli
(AP Photo/Andrew Medichini)

Nella notte di festeggiamenti per la vittoria dello scudetto del Napoli, i pronto soccorso della Asl Napoli 1 hanno registrato 203 accessi, tra cui 38 codici bianchi, 65 verdi, 75 gialli e 22 rossi. Due persone sono rimaste ferite a causa dello scoppio di petardi, mentre una ragazza di 20 anni è stata investita da un’auto mentre si trovava insieme ad altre tre persone.

La giovane è stata trasferita in codice rosso all’ospedale di Frattamaggiore, dove è stata diagnosticata con trauma cranico ed emorragia cerebrale e versa in pericolo di vita. La polizia ha individuato e denunciato il conducente dell’auto, un uomo di 43 anni di Casoria, che aveva abbandonato l’auto fuggendo a piedi. Le quattro persone coinvolte nell’incidente, tra i 20 e i 31 anni di età, sono state trasferite in diverse strutture ospedaliere. La Fiat Stilo coinvolta nell’incidente è stata sequestrata. Morto inoltre un tifoso 29enne, il cui decesso sembra tuttavia non essere legato ai festeggiamenti.

Attenti a non dare un messaggio sbagliato. Questo morto che c’è stato è legato ad una dinamica che non c’entra niente con la festa. Si tratta di una persona che ha precedenti penali importati. Probabilmente si è trattato di un regolamento di conti che ha trovato l’opportunità della festa. L’episodio ha una cornice completamente differente

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a Radio Anch’io su Radiouno 

Per approfondire:

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