FACCIAMO IL PUNTO: le news della settimana

Il Blog di Radio IULM vi propone ogni sabato “Facciamo il punto“: una rassegna di alcune delle notizie più rilevanti della settimana. Attraverso un viaggio che si snoda in tutto il mondo ripercorriamo assieme i fatti che hanno occupato le pagine delle principali testate giornalistiche.

La Corte Suprema americana garantisce l’accesso al mifepristone

Lo scorso venerdì, la Corte Suprema americana ha accolto la richiesta del Dipartimento di Giustizia di garantire l’accesso al mifepristone, la pillola abortiva più diffusa negli Stati Uniti.

La decisione del tribunale, che ha una maggioranza conservatrice di 6-3, rappresenta il caso più significativo riguardante l’aborto da quando ha annullato la sentenza Roe v. Wade meno di un anno fa, portando a un quasi totale divieto di aborto in più di 12 stati. La Corte Suprema ha anche approvato una richiesta simile da Danco Laboratories, il produttore del farmaco abortivo Mifeprex.

L’amministrazione Biden e Danco si sono rivolti alla Corte Suprema nella battaglia legale sul mifepristone dopo che, il 7 aprile, un giudice federale del Texas ha sospeso l’approvazione del farmaco da parte della FDA (Food and Drug Administration), impedendo l’accesso al farmaco anche negli Stati in cui l’aborto è legale.

Il tribunale distrettuale ha annullato una valutazione scientifica che la FDA ha mantenuto per cinque amministrazioni, ha annullato l’approvazione di un farmaco che è stato utilizzato in modo sicuro da milioni di americani per più di due decenni, e ha sconvolto l’affidabilità di tale approvazione in un sistema sanitario che conta sulla disponibilità di mifepristone come alternativa all’aborto chirurgico per le donne che scelgono di interrompere legalmente le loro gravidanze precoci.

Dipartimento di Giustizia

L’accesso al farmaco rimarrà dunque inalterato, proseguirà tuttavia la battaglia legale. Il caso verrà infatti discusso anche dalla Corte d’Appello federale che ha giurisdizione sul Texas, la cui prossima udienza è fissata per il 17 maggio. Il presidente Joe Biden ha promesso di continuare a combattere “gli attacchi politici alla salute delle donne”.

Per approfondire:

Guerra civile in Sudan: cosa succede

Spari, raid aerei ed esplosioni: infuriano gli scontri in Sudan tra le milizie paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf, Rapid Support Forces) e le forze dell’esercito regolare. Sono 413 i morti e 3.551 i feriti negli scontri. I combattimenti sono nati dalle tensioni, accumulate da settimane, tra i due generali più influenti del paese: Abdel Fattah al-Burhan, presiente del Sudan e capo dell’esercito regolare, e il vicepresidente Mohamed Hamdan Dagalo, a capo dei paramilitari.

Diciotto mesi fa i due avevano organizzato un golpe per portare la democrazia nel paese, a seguito del quale si instaurò un governo transitorio che avrebbe dovuto portare a delle elezioni democratiche. Tuttavia, i rapporti tra i due si sono rovinati nel momento in cui il presidente ha proposto la ripresa della democratizzazione a condizione che le Rsf venissero integrate all’esercito in un piano biennale. Dagalo, notoriamente contrario alla condizione, ha proposto che l’integrazione avvenisse con un piano decennale

KHARTOUM, SUDAN – APRILE 19
(Ahmed Satti/Anadolu agency/Getty)

Nonostante l’annuncio di un “cessate il fuoco” in occasione dell’Eid al-Fitr, la festa celebrata dai musulmani in occasione del termine del mese sacro Ramadan, i combattimenti imperversano: quindi sembra che la tregua di tre giorni (durata dell’Eid) concordata ieri tra i due generali non reggerà ancora per molto.

Per approfondire:

“Italia: open to Meraviglia”

Italia: open to Meraviglia”, così si chiama la nuova campagna internazionale per la promozione turistica, ideata dalla rinomata agenzia pubblicitaria Armando Testa. La campagna è ambientata nei luoghi di culto dell’arte in Italia e la sua protagonista è nientemeno che la Venere di Botticelli, ma in veste di influencer

Costata 9 milioni di euro, l’idea approvata dal Ministero del Turismo e da Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) ha suscitato un vespaio di polemiche. “Classico esempio di campagna che vuole piacere a tutti e non piace a nessuno” dice Oliviero Toscani. “Open to meraviglia? – si domanda SgarbiChe roba è? Che lingua è?”.

Nella campagna ministeriale Venere, non più desnuda ma vestita in abiti alla moda, mangia la pizza, passeggia per le vie e piazze più famose d’Italia, va in vespa e si scatta selfie come una qualunque ragazza moderna, o meglio, come un’influencer.

Nel momento in cui parliamo tre ministri presentano la Venere di Botticelli vestita da ciclista, con la scritta Open to meraviglia: un paradosso. Ma la pubblicità all’Italia la fanno le opere d’arte, senza bisogno di travestirle. (…) Giacché la Venere è nuda sarebbe stato meglio vederla così, senza bisogno di travestirla in quel modo: è una roba da Ferragni!

Vittorio Sgarbi

Per approfondire:

Jj4: l’orsa che rischia l’abbattimento

Mercoledì scorso in Val di Sole, nei boschi sopra Caldes, l’orsa Jj4 (17 anni) ha attaccato ed ucciso il runner Andrea Papi. Questa non sarebbe la prima aggressione dell’animale: aveva già aggredito e ferito due cacciatori, Fabio Misseroni e il figlio Christian, nel giugno 2020 per difendere i suoi piccoli. A seguito dell’episodio, il presidente della Provincia di Trento aveva disposto un’ordinanza di abbattimento, sospesa poi dal Consiglio di Stato. Adesso Jj4 rischia nuovamente l’abbattimento a seguito dell’uccisione del 26enne Andrea Papi.

Gli spostamenti di Jj4
(Gea-Withub)

L’orsa discende dal nucleo originario di orsi sloveni trasferiti in Trentino nel progetto “Life Ursus“, volto a far rinascere la popolazione di plantigradi sull’arco alpino italiano. La cattura dell’orsa, poi trasferita al Casteller, il 17 aprile in val Meledrio, ha visto coinvolti anche i suoi cuccioli, di cui non si conosce ancora il destino. Adesso si attende il responso del TAR sull’ordinanza di abbattimento, tra le proteste degli animalisti e non solo.

Troppo comodo cercare di chiudere questa tragedia eliminando un animale, a cui non può essere imputata la volontà di uccidere. Non ci interessano i trofei della politica: noi pretendiamo che ad Andrea venga restituita dignità e riconosciuta giustizia

Padre della vittima

Per approfondire:

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