ALPHA ZULU: il nuovo album dei PHOENIX

Dopo cinque lunghi anni di attesa, il gruppo indie pop Phoenix risorge dalle ceneri con 35 minuti di energia pura: il 4 novembre è stato infatti rilasciato il nuovo album Alpha Zulu

Erodoto raccontava che la Fenice poteva essere avvistata ad Eliopoli solamente una volta ogni 500 anni: quando la vecchia moriva e la nuova, risorta dalle ceneri, faceva ritorno in Egitto dall’Arabia per consegnare le reliquie della sua vita passata. Noi non abbiamo dovuto attendere così tanto per assistere al ritorno della nostra “fenice”, ma 5 anni li abbiamo comunque sentiti.

Fortunatamente l’attesa è finita: venerdì 4 novembre 2022 l’amato gruppo francese Phoenix ha finalmente rilasciato il suo nuovo album Alpha Zulu, e lasciatevi dire che la band si è sicuramente fatta perdonare per questi anni di silenzio.

Copertina album Alpha Zulu

Alpha Zulu: la creazione dell’album

L’album, così come la title track, prende il nome da un’esperienza angosciante vissuta da Mars (nome d’arte di Thomas Croquet), il quale, trovandosi a viaggiare su un piccolo aereo durante una violenta turbolenza, sentì il pilota urlare “Alpha Zulu” alla radio.

Tuttavia la cosa davvero curiosa della creazione dell’album non è il titolo, ma la location in cui ha avuto luogo il processo artistico; la band ha infatti scelto come ambiente per la creazione di quest’ultimo capolavoro nientepopodimeno che le incantevoli sale del Louvre, nello specifico l’ala che ospita il Musée des Arts Décoratifs.

Può certamente risultare un cliché: un’acclamata band francese che scrive un album nel posto forse più francese sulla faccia della terra, ma è questa ambientazione che ha dato un contributo decisivo alla stesura di Alpha Zulu.

“Instead of gold records, you had Napoleon’s throne, and all of the great artefacts that France and Europe have produced. We tend to suffocate in the walls of a professional studio, but for my experience we were more inspired by these things.”

Thomas Mars al giornalista di GQ Jeremy Gordon

La vera sfida è stata, come per molti, se non tutti, gli artisti del panorama musicale mondiale, comporre durante la pandemia: tanto più che Mars si trovava dall’altra parte del mondo rispetto ai suoi “colleghi”. Di fatto, a detta della band, l’80% dell’album è stato creato in un breve periodo di 3 settimane all’inizio del 2021, durante il quale Mars era riuscito a raggiungere il resto della band a Parigi. L’unica traccia composta integralmente “a distanza” è Winter Solstice, costruita a partire da un lungo loop mandato da Parigi (dove si trovavano Lauren Brancowitz, Christian Mazzalai e Deck D’Arcy) a New York, dove Mars ha registrato un flusso di coscienza che richiama pezzi classici della band come Bankrupt, ma che suona all’ascolto come qualcosa di totalmente nuovo.

In concomitanza con l’uscita del singolo, la band rilascia il video musicale, diretto dai precedenti collaboratori di Ti Amo Warren Fu e Saoli Nash, che a me, personalmente, ha immediatamente ricordato il “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar D. Friedrich.

PHOENIX: tutto quello che dovreste sapere sulla band di Versailles

Il quartetto, formatosi nel 1997 a Versailles, Francia, aveva poco in comune con i gruppi grunge, punk o garage a questo contemporanei, avvicinandosi più allo stile di gruppi pop d’avanguardia degli anni ’70.

L’energia giovanile irradiata dai primi successi come Too Young e If I Ever Feel Better ha da subito indicato un’affinità inconfondibile con i loro amici della scena francese: i Daft Punk e gli Air. Non a caso i ragazzi dei Daft Punk erano stati prima parte della band Darlin’ con il chitarrista/tastierista dei Phoenix Laurent Brancowitz, mentre gli Air hanno reclutato il frontman dei Phoenix, Thomas Mars, per cantare la colonna sonora di The Virgin Suicides, un film diretto dalla futura moglie di Mars, Sofia Coppola. Dopo aver trovato successo in Europa con album come Alphabetical, i Phoenix hanno conquistato gli USA con Wolfgang Amadeus Phoenix.

In Ti Amo, l’ultimo album prima di Alpha Zulu, i Phoenix hanno dato l’ennesima conferma della loro capacità di dare brio al classico indie-pop, abbracciando l’Italo-disco e un groove più vicino all’elettronica, senza perdere tuttavia il loro peculiare fascino sbarazzino.

Il gruppo "Phoenix" mantiene la stessa formazione dal lontano 1999 (da sinistra Christian Mazzalai, chitarra, Laurent Brancowitz, chitarra, Thomas Mars, voce, e Deck D'Arcy, basso)
Photo credit: Shervin Lainez
(da sinistra: Christian Mazzalai, chitarra; Laurent Brancowitz, chitarra; Thomas Mars, voce; Deck D’Arcy, basso)

Se questo articolo ha stuzzicato la vostra curiosità, andate ad ascoltare l’album Alpha Zulu e fateci sapere cosa ne pensate!

Invece, per gli appassionati della musica live, avrete occasione di ascoltare le canzoni del nuovo album dal vivo il 18 Novembre 2022 all’Alcatraz di Milano, loro unica data Italiana.

Immagine in evidenza dal profilo Instagram della band @wearephoenix

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