Sanremo 2022, intervista a Matteo Romano

In occasione della sua vittoria a Sanremo Giovani 2022 ed al passaggio diretto nella categoria Big del Festival della Canzone Italiana, Radio IULM ha intervistato il cantautore Matteo Romano.

Matteo Romano sarà uno tra i più giovani partecipanti alla settantaduesima edizione del Festival di Sanremo. Il 15 dicembre scorso, Insieme a Yuman e Tananai, ha vinto Sanremo Giovani 2022 e, secondo il nuovo regolamento stilato dal direttore artistico Amadeus, ha conquistato l’opportunità di partecipare al Festival in gara con gli altri Big.

Il successo del primo singolo Concedimi

M: Tutto è partito un po’ per gioco e un po’ per caso. Ho iniziato a pubblicare su Tik Tok le mie prime cover e i miei primi inediti, con l’intento di arrivare a più persone possibili, durante il primo lockdown. Verso maggio ho pubblicato un pezzettino di Concedimi, che era stato scritto durante la quarantena e, a ottobre è diventato virale, raggiungendo tre milioni di visualizzazioni.

Ho colto l’opportunità al volo, l’ho fatto produrre, l’ho pubblicato e il giorno dopo era in top 50 Italia e ha iniziato così a essere notato dal mondo musicale. Ho avuto l’opportunità di firmare il mio primo contratto discografico e lavorare ai miei due singoli successivi. Il terzo, Testa e croce, è quello che ho portato a Sanremo Giovani e, grazie a questo brano, ho vinto insieme a due altri artisti, e son passato di diritto ai big.

Come è cambiata la tua quotidianità con i brani seguenti?

M: Sicuramente è cambiata molto, perché ho avuto modo di vivere il mio sogno, di sperimentare veramente, concretamente, quello che da sempre era il mio sogno e la mia passione più grande, ovvero cantare.

É cambiata anche dal punto di vista della scuola, perché mi ha permesso di fare un discorso diverso da quello che invece all’inizio volevo fare l’anno scorso per la scelta universitaria. Prima volevo fare qualcosa che fosse poi sicuramente inerente al mondo del lavoro, invece, grazie al successo di Concedimi, e grazie alla firma del contratto discografico, ho avuto modo di scegliere qualcosa che mi piace veramente, come questo corso in IULM. É successo al momento giusto, stavo per finire quinta e non sapevo cosa avrei fatto l’anno dopo. Questo mi ha permesso di scegliere in primis una città, Milano, perché è la città della musica adesso per quanto riguarda le opportunità, e quindi mi ha sicuramente aiutato anche nella scelta universitaria.

Inoltre, anche nel modo in cui mi relaziono agli altri sono anche più confident e ciò mi permette di vivere al 100% la vita musicale che ho sempre sognato di vivere. Ho avuto modo di collaborare con persone del mondo musicale, produttori, autori, autrici. Sono veramente veramente contento.

Come sei riuscito a coordinare vita lavorativa e vita universitaria?

M: Fino a Sanremo giovani, agli inizi dicembre, ho seguito le lezioni. Io sono uno che ama molto la scuola e ama andare a lezione. Poi mi sono innamorato del corso, perché le materie mi sono piaciute tantissimo, quindi seguivo con molto interesse e, nonostante avessi altri impegni, cercavo di far combaciare tutto.

Adesso, ovviamente, con Sanremo diventa un po’ più difficile il discorso, perché è un’opportunità che si presenta pochissime volte, se si presenta, quindi sono molto concentrato in tutto e per tutto in questa esperienza al momento. Cercherò di recuperare gli esami della prima sessione, mi sto sentendo con i miei compagni che stanno andando avanti, e vedo che sta procedendo molto bene.

Come ti sei sentito quando hai realizzato che avresti partecipato a Sanremo con i Big?

M: É stato un po’ surreale, è un’opportunità grandissima. Mi fa effetto soprattutto pensando al fatto che, per esempio, quest’estate aprivo i concerti di Emma, e adesso sono nei big come lei. Da certi punti di vista mi fa paura perché, ovviamente, intimorisce, però dall’altra mi stimola tantissimo, perché sono messo a confronto con i colossi della musica italiana, è la Serie A della musica, quindi è veramente un’opportunità e una vetrina che voglio cercare di sfruttare al meglio.

Sanremo spesso viene visto come un luogo in cui la musica è intesa come la vecchia musica italiana, tu invece sei l’esempio di una nuova generazione

M: Secondo me questo discorso poteva valere magari cinque o sei anni fa. Sono dell’idea che, soprattutto negli ultimi anni, il Festival, soprattutto con Amadeus, sia stato in grado di rinnovarsi.

L’abbiamo visto già l’anno scorso con il successo di giovani come Madame e quest’anno parteciperanno Blanco, Sangiovanni, Aka7even. C’è veramente tanto spazio per i giovani e sono felice che il Festival di Sanremo sia riuscito a modernizzarsi in questo modo. Serviva un format e un tipo di spettacolo che andasse ad aggrappare e tenere incollati agli schermi anche i giovani. In fondo è da 72 edizioni che esiste e fa parte del palinsesto, quindi deve continuare ad evolvere, ed è giusto che così faccia.

Ascolta l’intervista completa qui:

Intervista di Arianna Ulivi a Matteo Romano

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