Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere

“Tanto tempo fa, i Marziani e le Venusiane si incontrarono, si innamorarono e vissero felici insieme perché si rispettavano e accettavano le loro differenze. Poi arrivarono sulla terra e furono colti da amnesia: si dimenticarono di provenire da pianeti diversi”.

Questa citazione deriva dal romanzo Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere di John Gray, un best seller che ha aiutato molte coppie a capire come affrontare la vita condivisa con il proprio partner. Debora Villa, attrice e comica italiana, è la prima donna ad aver portato a teatro una reinterpretazione di questo testo, dandogli un tocco femminile.

Il romanzo dagli occhi di Debora

La comica Debora Villa non poteva che utilizzare una buona dose di ironia per raccontare e condividere con i suoi spettatori le differenze tra uomini e donne. Infatti, espone i concetti del romanzo interpretando alcuni episodi comuni e quotidiani di coppia, che sottolineano come i generi affrontino la vita diversamente.

Il suo spettacolo si apre con un’illustrazione leggera e simpatica della conformazione e delle caratteristiche dei due sessi. La scena descrive come la donna tenda ad essere più emotiva, alla ricerca di attenzioni, multitasking. Quando inciampa in un problema a lei piace parlarne e trovare dall’altra parte qualcuno che la ascolti.

L’uomo, al contrario, è molto razionale, sequenziale, e quando incontra un imprevisto preferisce chiudersi in se stesso ed estinguerlo in autonomia. A lui non piace condividere o regalare attenzioni. Ecco le prime, ma sicuramente non le uniche differenze che spesso portano i rapporti a sfociare in discussioni o incomprensioni tra lui e lei.

L’attrice italiana, nel suo monologo, ribadisce tali diversità in modo divertente, e con le sue battute ci aiuta a capire che la chiave per l’uguaglianza è proprio nella differenza. In un periodo in cui la parità di genere è una priorità e, soprattutto per le nuove generazioni, è una ricerca assidua, uno sguardo alle differenze ci può aiutare ad accettarle.

Il diritto all’uguaglianza è il diritto che ti permette di essere diverso.

Due generi, due prospettive

Ho assistito allo spettacolo del 28 ottobre al Teatro Manzoni di Milano, e ho potuto assaporare in prima persona l’ironia con cui la comica tratta questi temi. La cosa più bella è la semplicità con cui lei tocca tali concetti, e la facilità con cui gli spettatori si riflettono negli episodi che lei racconta. Tra il pubblico c’era un continuo mormorio di frasi come “Quante volte è successo anche a me” o “Quanto è vero, mio marito è esattamente così!”.

Debora Villa premette che non ci sono né vinti, né vincitori. Non è una guerra tra sessi, anzi, è tutto l’opposto! Lei in prima persona esorta sia donne che uomini a comprendere l’altro sesso, ad immergersi nella prospettiva del proprio partner, perché non si ha sempre ragione. Tutti sbagliamo, e vediamo le cose con i nostri occhi, ma nel momento in cui condividi la tua vita con qualcuno, gli occhi da due diventano quattro. Ogni cosa è vista da due prospettive differenti, basta comprenderle.

Dunque, questo spettacolo, oltre alle risate, vuole lasciare ai propri spettatori una consapevolezza in più. La vita di coppia, o qualsiasi altro rapporto che viviamo, può essere vissuto bene solo se comprende entrambe le prospettive e solo se si rispettano le caratteristiche dell’altro.

La diversità non esiste solo tra i generi, la realtà è permeata dalle differenze. Si può parlare di differenze generazionali, differenze culturali, territoriali, e chi più ne ha più ne metta. Ma che importanza hanno le differenze se siamo disposti a conoscerle e conviverci in modo pacifico? Ecco cosa ci vuole lasciare Debora Villa, un miscuglio di leggerezza e voglia di affrontare la vita con occhi diversi.

Lascia un commento