Black Lives Matter, ripartono le proteste dopo l’omicidio di Daunte Wright

Daunte Wright era un ventenne afroamericano di Minneapolis. Domenica scorsa è stato ucciso dalla poliziotta Kim Potter che, a quanto pare, avrebbe scambiato erroneamente il taser con la pistola.
Si tratta dell’ennesimo caso di omicidio di un afroamericano da parte di un agente di polizia, che ha contribuito a risvegliare le proteste del movimento Black Lives Matter.

L’omicidio

Durante la giornata di domenica, Daunte è stato fermato dalla polizia per una violazione del codice stradale.
La situazione, però, è precipitata rapidamente quando gli agenti hanno scoperto di un mandato di arresto a suo carico e cercato di ammanettarlo. Il giovane afroamericano ha cercato di risalire in macchina e, dopo aver ricevuto un colpo d’arma da fuoco, ha tentato di fuggire schiantandosi e morendo sul colpo.
A sparare il colpo è stata l’agente Kim Potter, veterana del dipartimento di Brooklyn Center, che ha presentato le dimissioni poco dopo l’omicidio.

Il Capo della Polizia Tim Gannon ha dichiarato che quest’ultima avrebbe commesso un fatale errore, credendo di avere in mano il taser, un’arma non letale che, mediante una scarica elettrica, paralizza la vittima.
Durante la conferenza stampa tenutasi a Minneapolis il giorno dopo l’omicidio, Gannon ha mostrato il video della bodycam indossata dalla Potter. Nel video si può sentire l’agente minacciare più volte Wright di utilizzare il taser, ma non è riscontrabile il suono dello sparo. Infine, si sente l’agente rivolgersi ai colleghi dicendo: “Gli ho sparato”.

Daunte Wright, il ventenne ucciso a Minneapolis, con la figlia di un anno
https://www.cnn.com/2021/04/12/us/brooklyn-center-minnesota-police-shooting/index.html

Le proteste del Black Lives Matter

Dopo quasi un anno dall’omicidio di George Floyd, avvenuto il 25 maggio 2020, sempre a Minneapolis, sono ripartite con forza le proteste del movimento Black Lives Matter.
La sera stessa dell’omicidio e la seguente, i manifestanti si sono radunati davanti al Brooklyn Center lanciando petardi e fuochi d’artificio. La polizia ha tentato di disperdere le folle con gas lacrimogeni e granate stordenti, senza però riuscirci.
Queste proteste non fanno altro che aumentare la tensione a Minneapolis, già alta a causa del processo a Derek Chauvin, il poliziotto che uccise Floyd.
Per tenere la situazione sotto controllo i sindaci di Minneapolis e Saint Paul hanno dichiarato lo stato di emergenza locale e imposto un coprifuoco dalle 19 alle 6.
Il Presidente Joe Biden, intanto, ha assicurato che giustizia sarà fatta.

Dobbiamo riportare fiducia e assicurare le responsabilità affinché nessuno sia al di sopra della legge.

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