Chi sono i nuovi presidenti di Camera e Senato?

Negli ultimi giorni la proclamazione dei presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, rispettivamente Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, ha dato il via a un dibattito molto acceso, sia sui social che nei salotti televisivi. I due neo eletti, infatti, risultano essere politici molto controversi per quanto riguarda la propria storia e credo politico. Alcuni dubbi, quindi, sorgono spontanei: chi sono La Russa e Fontana? Come sono arrivati a ricoprire due delle cariche più prestigiose nel Parlamento italiano?

Senato della Repubblica: Ignazio La Russa

Ignazio Benito Maria La Russa nasce nel 1947 a Paternò (CT). Suo padre è stato segretario del Partito nazionale fascista e senatore eletto con il Movimento Sociale Italiano, partito nato nel dopoguerra che raccolse i nostalgici del ventennio.

Ignazio La Russa inizia la sua militanza politica nella sezione giovanile dell’MSI, in cui viene eletto prima consigliere regionale della regione Lombardia nel 1985 e poi vicepresidente della Camera nel 1994.

Ignazio La Russa

Con l’entrata in politica di Silvio Berlusconi, La Russa si avvicina al nuovo partito Forza Italia e nel 2008 diventa Ministro della Giustizia del governo Berlusconi IV. Come ministro avvia una riorganizzazione del Ministero attuando alcune modifiche che hanno fatto molto discutere. Tra queste, a esempio, la sua decisione di acquistare 19 auto blu al prezzo di oltre 100mila euro l’una. Inoltre, convince Berlusconi a partecipare all’intervento militare in Libia che porta alla morte dell’allora dittatore libico Muammar Gheddafi.

Successivamente, nel 2012, La Russa fonda Fratelli d’Italia insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto. Negli anni, l’attuale presidente del Senato ha acceso diverse polemiche per il suo atteggiamento nei confronti del fascismo. Negli ultimi giorni, sui social network è nato un dibattito relativo alla diffusione di un filmato realizzato quattro anni fa. In questo video La Russa accoglieva dei giornalisti in casa sua mostrando vari cimeli fascisti.

Hanno fatto discutere anche alcune sue dichiarazioni, tra cui quella fatta in un post del 2020, in piena pandemia, in cui invitava a non stringere la mano a nessuno, ma a usare piuttosto il saluto romano. La Russa ha rimosso il post dopo pochi minuti e si è giustificato attribuendo la pubblicazione a uno dei suoi collaboratori.

Il presidente del Senato ha più volte negato le accuse di avere una certa simpatia per il Duce, affermando che in Fratelli d’Italia «non c’è spazio per i nostalgici».

Camera dei deputati: Lorenzo Fontana

Lorenzo Fontana nasce nel 1980 a Verona e inizia la sua carriera politica nella Lega Nord, prima come vice-coordinatore federale del Movimento Giovani Padani, poi come uno tra i vice segretari.

Fontana ha ricoperto i ruoli di consigliere comunale e vicesindaco nel comune di Verona e di capodelegazione della Lega nel Parlamento Europeo. Successivamente, durante il primo governo di Giuseppe Conte, ricopre il ruolo di Ministro per la Famiglia e le Disabilità.

Nel suo periodo da ministro si fa promotore del World Congress of Families, raduno di ultraconservatori tenutosi a Verona nel 2019. Fontana è anche noto per le sue battaglie contro l’aborto e le unioni civili e per la difesa delle radici Cristiane dell’Europa.

Lorenzo Fontana

Il neo eletto presidente della Camera afferma, tuttavia, di non essere omofobo:

“Io penso ai bambini – dichiara in un’intervista ad Avvenire dopo la sua nomina a ministro della famiglia – Per loro è fondamentale avere una mamma e un papà, consapevoli e responsabili, che fanno tutto il possibile per il bene dei loro figli. I bambini vanno tenuti al centro, sempre, ma non sono contro nessuno, sia chiaro”.

Un’altra posizione controversa di Fontana riguarda la propria posizione nei confronti della Russia. Durante la prima dell’invasione russa in Ucraina ha dichiarato di guardare con favore al “modello identitario” russo. A testimonianza di ciò, al World Congress of Families è stato invitato come ospite d’onore l’ambasciatore WCF Alexey Komov che lavora per la fondazione creata da Konstantin Malofeev, oligarca russo ora soggetto alle sanzioni. Più recentemente ha tuttavia condannato quanto successo in Ucraina, pur rimanendo contrario alle sanzioni.

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