ANORMALE: Azzurrina, leggenda o pubblicità?

Intorno al 1370, una bambina albina di circa 5 anni scomparve nel nulla il giorno del solstizio d’estate. Da lì in poi, il suo fantasma sembrerebbe tornare ogni 5 anni per far sentire la sua voce.

Intorno al 1370, nel castello di Montebello di Torriana (Rimini), vive una bambina di 5 o 6 anni; il suo nome è Guendalina.

La bimba è figlia di Uguccione, conte di Montebello ed è affetta da albinismo. La sua condizione clinica all’epoca risulta provenire dal demonio. La madre di Guendalina tenta di mascherare il suo aspetto tingendole i capelli con alcuni mix di erbe, ma la sua chioma non riesce a trattenere i pigmenti e quel che rimane sono solo sfumature azzurre: da qui il nome Azzurrina.

Ritratto di Azzurrina

La famiglia si trova a dover decidere se disfarsi della bimba o se proteggerla. I genitori optano per la seconda opzione, mettendo due guardie a sorvegliare la bimba affinché non esca dal castello per alcun motivo. Il 21 giugno del 1375, il giorno del solstizio d’estate, Uguccione si trova fuori casa. È una giornata temporalesca e Azzurrina gioca con una palla di stracci che, però, finisce nella ghiacciaia sotterranea. La bambina scende per recuperare la palla, ma da fuori si sente un urlo, seguito da un inquietante silenzio: Guendalina e la palla sono sparite, e così anche il temporale.

Da allora, secondo la leggenda, Azzurrina tornerebbe a farsi sentire ogni cinque anni, proprio nel giorno del solstizio d’estate.

UN VIAGGIO NELLE FONTI

La leggenda sarebbe essere stata tramandata oralmente nel corso dei secoli. Esiste una teoria secondo la quale la prima fonte scritta sarebbe apparsa nel 1620. Un parroco della zona della Valmarecchia avrebbe trascritto la storia in un documento dal titolo Mons belli et Deline, ovvero Montebello e Adelina. In questo testo il vero nome della bambina sarebbe Adele e non Guendalina, da qui il titolo. Vi sarebbe un ulteriore scritto, Memorie sul Castello di Montebello di Romagna, nel quale l’autore Tommaso Molari narrerebbe la storia di Azzurrina.

A partire dalla riapertura del castello, nel 1989, esperti ed appassionati del paranormale hanno indagato attorno a questo mistero, servendosi anche di apparecchiature professionali e non.

Lente alla mano ed andiamo ad indagare meglio.

LEGGENDE, MISTERI E PUBBLICITÀ

Facendo una rapida ricerca su Google (o anche piattaforme come YouTube) è possibile ascoltare registrazioni della voce di Azzurrina. Queste registrazioni, spesso su nastro magnetico, non hanno alcuna valenza scientifica essendo state effettuate con apparecchiature non professionali.

Lo scritto sopra citato del 1620, edito dal parroco, non sarebbe mai stato rinvenuto.  Anche la tv italiana si è occupata del caso in trasmissioni quali Voyager, Mistero e altre meno conosciute.

Registrazione della presunta voce di Azzurina, via Mistero (Italia1)

E Uguccione, conte di Montebello? Non esistono tracce che confermano la sua esistenza; la stessa sorte appartiene alla figlia, Guendalina.

Il 21 giugno del 2010 un team di esperti del CICAP si è recato al castello per registrare i presunti suoni già presi in considerazione da altri:

Ciò che si può ascoltare è un assoluto silenzio e gli unici suoni che si possono rilevare utilizzando apparecchiature professionali sono debolissimi rumori di fondo tipici di ogni ambiente e che sono stati identificati. Tali rumori sono per esempio quello di un pavone all’esterno del castello, movimenti di persone nel circondario, una finestra che sbatte per il vento e deboli interferenze radio.

Questo quanto riportato dal ricercatore del CICAP Marco Morocutti.

Le registrazioni effettuate dal CICAP sono disponibili qui sotto la sezione audio.

Scavando nella storia non abbiamo trovato tracce che confermino l’esistenza di documenti o personaggi, ma di quanti anni dobbiamo andare indietro realmente?

In realtá abbiamo un riferimento certo: si inizia a parlare di Azzurrina nel 1989.
Nel 1989? Esattamente, non cosí indietro nella linea temporale. Questo è l’anno in cui è finito il restauro del castello e le porte sono state aperte a un pubblico pagante. Negli anni si sono poi messi in gioco medium ed appassionati, aumentando l’interesse per questo fenomeno apparentemente inspiegabile e radicato nella storia.

Tutto questo è risultato essere un’ottima fonte di pubblicitá -e di profitto- per il castello: il turismo del mistero attira numerose persone, Azzurrina è diventata una sorta di attrazione paranormale.

Un’ultima curiositá su questa storia riguarda la sua origine: guardando un video a riguardo di Massimo Polidoro, l’autore evidenzia come la trama della leggenda di Azzurrina sarebbe molto simile a quella del film Operazione Paura di Mario Bava uscito nel 1966. Forse questa risulta essere il mistero più grande: semplice ispirazione o solo una coincidenza?

Anormale? Assolutamente no!

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