Le Oldies della Storia: Tupac

Eccoci al secondo appuntamento della rubrica Le Oldies della Storia.
Il protagonista di oggi è l’artista Tupac e il suo album “Me Against the World”.

Tupac: giovane rivelazione

Tupac Amaru Shakur nasce ad Harlem (New York), il 16 Giugno 1971, con il nome di Lesane Parish Crooks.
Nel 1972 viene ribattezzato in onore di Túpac Amaru II, rivoluzionario del Perù giustiziato dopo aver condotto insieme alle popolazioni indigene una rivolta contro i colonizzatori spagnoli.

Con oltre 75 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, Tupac è uno degli artisti di maggior successo commerciale.
Infatti, la celebre rivista Rolling Stone l’ha collocato all’86º posto nella sua lista dei 100 migliori artisti di sempre.

Tante difficoltà, tanti successi

Il suo amore per la musica è palpabile già nel periodo adolescenziale, quando partecipa a gare di beatbox e freestyle, dimostrando grande abilità.

Ma la vita di Tupac non è mai stata semplice, a partire dalla tossicodipendenza della madre, che lo ha costretto ad abbandonare la scuola, nonostante la sua forte passione per teatro, ballo, jazz e recitazione.
Il suo percorso carrieristico si intreccia molto spesso con altre forme d’arte. Recita infatti come attore in diverse pellicole cinematografiche, con ruoli da protagonista e scrive la sceneggiatura di ‘live 2 tell’.

Nel 1994 Tupac viene rapinato nel suo studio musicale e ferito da cinque colpi di pistola. Il cantante incolperà alcuni esponenti musicali della East Coast; da quell’avvenimento, infatti, avrà inizio la rivalità tra le due coste di New York.

La notte del 7 Settembre 1996, l’auto del rapper viene affiancata da una cadillac da cui partono 12 colpi, 4 dei quali colpiscono Tupac.
La sparatoria porta alla morte del rapper, il 13 Settembre 1996, a soli venticinque anni.

Dopo la sua morte

Tupac prima di morire idea numerosi progetti, fra i quali l’uscita dalla scena hip hop con brani di generi differenti e svariate iniziative destinate ai giovani meno fortunati.
Dopo la sua morte, la madre Afeni realizzerà i sogni del figlio.

Come i progetti, anche le parole di Tupac non si fermano alla sua scomparsa.
Verranno infatti pubblicati cinque album postumi, tutti certificati platino.

Me Against the World: la grande opera

“Music without limitations for a world with high expectations”.

Pubblicato il 14 Marzo 1995 dalla Interscope Records, è il terzo album dell’artista.

Definito il magnum opus del rapper, è considerato uno dei più grandi e influenti album hip-hop nella storia della musica.
Ha segnato una profonda deviazione artistica nella carriera di Shakur, venendo fortemente acclamato sia dai fans che dalla critica musicale.

copertina dell'album 'Me against the world'
Copertina dell’album ‘Me against the world’

Registrato durante il suo ricovero dopo l’agguato del 1994, balza in Top number 1. È l’album scritto in prigione con più vendite nella storia della musica.

Dear Mama è il singolo apripista dell’album. É un omaggio a sua madre, Afeni Shakur, dove il rapper parla della povertà e della dipendenza della madre, ma sostiene che il suo amore e il profondo rispetto per lei sostituiscono i brutti ricordi.

La canzone conquista la nona posizione della Billboard Hot 100; riconosciuta come una delle canzoni hip hop più belle della storia, nel 2004 Rolling Stone la inserisce nella lista dei 500 migliori brani musicali di tutti i tempi.

Dear Mama – Tupac

La lotta sociale di Tupac

Gran parte della formazione di Tupac ruotò totalmente intorno alla filosofia della Black Liberation Army, orientata verso teorie politiche come il nazionalismo nero e il marxismo.
Per questo nelle sue canzoni spesso tratta temi come l’emarginazione sociale, i pregiudizi etnici, la violenza della polizia e la ghettizzazione degli afro-americani, il razzismo.

Nel 2017, Tupac Shakur è inserito nel Rock & Roll Hall of Fame.
Questo premio riconosce l’impegno del cantante nel cambiare la società e dar voce a coloro che non ne avevano.

“Ogni rapper cresciuto negli anni ’90 deve qualcosa a Tupac.”

É la frase pronunciata da 50 Cent per Rolling Stone, rendendo omaggio a Shakur come uno dei “100 più grandi artisti di tutti i tempi”.


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