QuarAntenna: in isolamento ma mai isolati

QuarAntenna: musica virale e umorismo contagioso, esperienza bellissima che porterò sempre nel cuore” sono le parole del nostro speaker Vincenzo, meglio conosciuto come Cecio. È una radio senza sintomi e senza mascherina, per regalare un momento di leggerezza e strappare un sorriso in momenti di paura come questo.

QuarAntenna: Sara Giudice, una giornalista nell'er del Covd-19

QuarAntenna in breve

Il programma targato Radio Iulm si è impegnato nel combattere la psicosi da Coronavirus. Dal momento in cui le università sono state chiuse, i nostri speaker sono andati in onda tutti i giorni direttamente dal salotto delle loro case. QuarAntenna ha regalato momenti di leggerezza, satira, umorismo contagioso ma anche collegamenti con esperti di comunicazione, giornalisti e corrispondenti da tutto il mondo. Ci ha tenuto compagnia nei giorni di isolamento senza mai farci sentire isolati.

L’inizio

QuarAntenna è un simpatico programma nato mentre Massimo, uno degli speaker, era a Napoli nel weekend in cui hanno chiuso le università. Si era subito pensato di mandare in onda da casa, ma come? Tutto è stato reso possibile grazie al “dottor” Marco Mammì, il rettore Canova, la professoressa Gaia Varon e tutto lo staff comunicativo della radio. Hanno ritirato gli strumenti necessari e hanno creato una postazione radio nel salotto di casa di Massimo.

Con l’intensificarsi delle restrizioni, lo staff ha deciso di continuare il programma, trasmettendo a distanza. L’università ha fornito tutti gli strumenti necessari e hanno provato a mandare in onda comunque. “È stato abbastanza semplice” spiega Massimo: hanno utilizzato un’applicazione che converte il telefono in una ricetrasmittente. In questo modo lo staff poteva comunicare in tempo reale e seguire le indicazioni date da Cinzia dalla regia. Inoltre, il sistema ha permesso di chiamare in diretta gli ascoltatori e i diversi corrispondenti per raccontare come vivono la situazione.

L’innovazione del programma

QuarAntenna è un esperimento radiofonico mai tentato prima da una radio universitaria. Il programma è stato prodotto a distanza dal 25 febbraio, da ben quattro luoghi diversi. La completa trasmissione in diretta ha reso questo nuovo programma unico nel suo genere, mostrando la bravura e l’impegno di tutto lo staff.

Abbiamo chiesto agli speaker di raccontarci il momento più bello di questa esperienza. Entrambi hanno inizialmente esitato, sottolineando l’unicità del programma. Cecio ha deciso di raccontare l’intervista a Don Gianni Regolani, sacerdote di Zibello, nella Bassa parmense. Il parroco è stato rinominato l’iron man de noi altri. Con il suo velivolo ha voluto sorvolare tutta la zona rossa del lodigiano per poter portare la sua benedizione e creare un legame con i fedeli chiusi in casa. Massimo e Cecio, però, ammettono che terranno ben a cuore tutti i momenti, inconvenienti compresi, che accadevano fuorionda e la sincronizzazione con cui collaborava tutto lo staff. “Come se fossimo una vera e propria radio di resistenza“.

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