La bomba in testa: il nuovo podcast di Storytel Italia sugli anni di piombo

Che cosa è stato il terrorismo degli Anni Settanta in Italia?

Un sistema di “geometrica potenza” sostenuto in segreto da Paesi stranieri, o piuttosto centinaia, migliaia di ragazzi – perlopiù studenti e operai – cresciuti nel mito, se non nell’ossessione, di un comunismo combattente?

Storytel, piattaforma di podcast e audiolibri
Audio-trailer di “La bomba in testa”, podcast di Storytel in uscita il 12 dicembre

12 dicembre 1969 – 12 dicembre 2019

A cinquant’anni esatti dalla strage di Piazza Fontana, Nicolò Porcelluzzi, giovane giornalista e osservatore della storia recente del nostro Paese, prova a dare risposta a queste e altre domande nelle sei puntate di La bomba in testa.

Il nuovo podcast originale Storytel, che uscirà il 12 dicembre, affronta una delle vicende più dolorose e tuttora irrisolte del nostro Novecento, e lo fa con un approccio intimo, personale, e da una prospettiva particolare: attraverso lo sguardo distaccato di chi, nato nel 1990, è “arrivato dopo”, ma è diventato adulto dovendo fare i conti con le sue conseguenze. 

E proprio dal racconto di quel 12 dicembre prende avvio la ricostruzione di questo periodo storico, segnato da violenza e stragi, ma fatto anche da tanti personaggi già dimenticati.

Così, davanti all’ingresso del palazzo di Mestre dove le Brigate Rosse avevano assassinato Sergio Gori, vicedirettore del Petrolchimico di Marghera, e dove lui prendeva il gelato con gli amici mentre studiava per la maturità, Porcelluzzi riflette:

Nessuno di noi sapeva chi fosse l’uomo ricordato da quella lapide, e quale storia si nascondesse dietro l’angolo del palazzo. Perché di tutto questo si parla così poco? Perché le ferite sono ancora aperte, certo. Ma è un’inerzia pericolosa, che porta alla disinformazione un’intera generazione. La mia.

Nicolò Porcelluzzi, voce de “La bomba in testa”
12 dicembre 2019, 50 anni da Piazza Fontana

Un racconto a misura di studente

È dunque soprattutto alla generazione dei Millennial che si rivolgono i sei episodi de La bomba in testa.

Studiando centinaia di documenti, libri e autobiografie, viaggiando per l’Italia, intervistando vittime ed ex terroristi, storici e intellettuali, Porcelluzzi ha raccontato le grandi contraddizioni interne al movimento: le difficoltà emotive dei terroristi, la condizione delle donne, il pentimento, la necessità di fare i conti con la violenza e con le ferite procurate a un intero Paese. E ha provato ad analizzare perché ancora oggi si faccia fatica ad avere una memoria condivisa su quegli anni terribili, gli Anni di piombo.

Un lavoro di ricerca durato un anno, con documenti audio originali degli archivi Luce e del Movimento Operaio. Con le voci, tra gli altri, di Benedetta Tobagi, Mario Ferrandi, Ermanno Taviani, Gianfranco Bettin e Giorgio Fontana e il racconto in prima persona di molti protagonisti dell’epoca, negli stralci dalle loro memorie.

Non una ricostruzione convenzionale, ma un resoconto “da dentro” di uno dei fenomeni più controversi della storia italiana. 

Tutta la serie “La bomba in testa” potrà essere ascoltata dal 12 dicembre su Storytel.

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