Sisma in Turchia e Siria: avvenimenti, cause e conseguenze

Il sisma, avvenuto nella notte del 6 febbraio 2023 in Turchia e in Siria, registra una spaventosa magnitudo di 7.8. Non è stato un semplice terremoto, ma è sfociato in uno scenario pressoché apocalittico che conta provvisoriamente oltre 21mila vittime.

Il sisma ha provocato centinaia di scosse ed è stato mille volte più forte di quello nostrano di Amatrice. Abbiamo assistito con cordoglio a immagini e video che riprendono il crollo di vari edifici, mentre il numero delle vittime sale ora dopo ora.

Conseguenze sisma

Quando accade un avvenimento di questo calibro sono numerose le conseguenze di medio-lungo termine dal punto di vista geologico. In primis, come affermato da vari sismologi, l’attivazione di un’altra faglia ha provocato uno slittamento orizzontale del suolo di circa 10 metri, in direzione dell’Egeo.

In secondo luogo, è divampato un grande incendio probabilmente a causa della caduta di alcuni container. Inizialmente inoltre, è stata lanciata l’allerta tsunami su varie coste non soltanto turche.

Cause

Secondo i sismologi, in questi giorni si è innescata la cosiddetta faglia anatolica orientale, ovvero è avvenuto un incontro tra la faglia tettonica arabica, quella anatolica e quella africana, dando vita a un movimento orizzontale. Le faglie sono localizzate a profondità significative, fino a 80/90km sotto il livello della superficie terrestre. In Italia, al contrario, abbiamo terremoti caratterizzati da un movimento distensivo

I terremoti sono generati dal costante movimento delle placche tettoniche, fenomeno sempre esistito nei secoli. La crosta terrestre è formata da rocce.

Tuttavia, quando tali movimenti superano il limite di resistenza delle rocce danno adito a fratture e ad un aumento di energia, la quale si accumula e viene rilasciata propagandosi lungo le fratture, chiamate faglie, sotto forma di onde sismiche, causando così scuotimenti più o meno forti. 

Scala di Richter

I gradi (o valori) di intensità degli scuotimenti sono riportati nella scala di Richter, in cui tra un grado e l’altro c’è una differenza di 10 volte l’ampiezza del movimento e di 30 volte l’energia rilasciata nelle faglie. 

Finora i sismi più forti mai registrati sono arrivati al valore 9, ad esempio il terremoto di Fukushima in Giappone del marzo 2011 che causò uno tsunami e, conseguentemente, il disastro nucleare. 

Abbiamo notato come ci siano diversi tipi di sismi e come ogni valore descriva l’intensità e la frequenza di un determinato lasso di tempo. Ma da quale magnitudo il sisma può essere considerato pericoloso?

Come riportato dall’immagine, dal valore 5 sono previsti pericoli per gli abitanti e ingenti danni agli edifici, compresi quelli con una struttura ben solida
https://www.meteoweb.eu/2017/03/terremoto-la-differenza-fra-intensita-magnitudo/866455/

Se volete approfondire l’argomento potete fare riferimento ai seguenti articoli:

https://www.pericoli-naturali.ch/home/gestione-dei-pericoli-naturali/terremoti/livelli-di-pericolo.html

https://www.gmpe.it/terremoti/magnitudo-scala-richter

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