Le denunce delle Farfalle della ginnastica ritmica

Nelle ultime settimane, sempre più Farfalle della ginnastica ritmica italiana hanno denunciato gli abusi e le violenze psicologiche subite durante la loro carriera, che le hanno portate ad avere disturbi alimentari addirittura quando molte di loro erano ancora minorenni.

Le storie delle Farfalle

Nina Corradini, 19 anni, è stata la prima a testimoniare le umiliazioni di cui è stata vittima nell’Accademia di Desio, che l’hanno spinta ad abbandonare la ginnastica nel 2021. Giovane promessa della ginnastica ritmica, Nina racconta delle offese subite quotidianamente. Costretta a pesarsi più volte al giorno davanti a tutti, subiva i duri commenti della sua allenatrice, commenti che l’hanno portata a mangiare sempre meno e a prendere lassativi per dimagrire.

Fonte: https://www.open.online/2022/10/30/ginnasta-anna-basta-rivelazioni-caso-nina-corradini-instagram/

Dopo la sua testimonianza, arriva quella di Anna Basta, 21 anni, ex compagna di Nazionale di Nina. Anna racconta di aver pensato al suicidio due volte. Dopo aver abbandonato l’Accademia nel 2020, ha iniziato ad avere problemi con il cibo. Come Nina, ha cominciato un percorso di psicoterapia e adesso cerca di provare a essere d’ispirazione e aiuto sui social con una rubrica sui disturbi di comportamento alimentare.

Dopo dieci anni di silenzio, Giulia Galtarossa, 31 anni, ex campionessa mondiale, ha denunciato le stesse violenze verbali, verificatesi all’Accademia. Schernita per il suo sedere, era solita essere chiamata “maialino”. In seguito al suo ritiro nel 2012, ha intrapreso un percorso di riabilitazione e da anni parla dei disturbi alimentari legati alle regole rigide del suo sport.

Ilaria Barsacchi, 22 anni, ha gareggiato in serie A e si è ritirata nel 2016. A sedici anni era arrivata a pesare trentotto chili per centocinquantotto centimetri d’altezza, ma per l’allenatrice non era abbastanza magra.

Vanessa Ferrari, 32 anni, tra le più grandi ginnaste del nostro Paese, parla dell’incubo del peso, per il quale arrivava a vomitare dopo mangiato. Solo in seguito a un percorso in una clinica è riuscita a guarire.

Carlotta Ferlito, 27 anni, tra le ginnaste più conosciute, racconta che a otto anni la chiamavano “maiale”, portandola ad ammalarsi di DSA.

Fonte: https://www.nanopress.it/articolo/la-ginnasta-carlotta-ferlito-mi-dicevano-maiale-ora-sono-in-terapia/407502/

Storie di attualità

Intanto, non sono solo le atlete della Nazionale a farsi avanti. A Brescia, i genitori di due ginnaste minorenni hanno presentato un esposto in procura per episodi simili che sarebbero occorsi in passato alla società Nemesi di Calcinato.

È stato aperto un fascicolo di carattere esplorativo contro ignoti per presunti maltrattamenti psicologici. La madre di una tredicenne, giovane promessa della ritmica, racconta che la figlia ha subito forme di violenza emotiva su alimentazione e peso.

Il mondo della ginnastica ritmica sembra però essere attraversato anche da forme di violenza fisica, come riferisce la madre di una ginnasta di otto anni, la cui allenatrice, dopo un esercizio fatto male, aveva dato uno schiaffo alla bambina. Marta Pagnini, ex capitana delle Farfalle, durante un’intervista racconta come venisse offesa e derisa per la sua scoliosi.

Fonte: https://www.open.online/2022/11/02/ginnastica-ritmica-marta-pagnini/

Le indagini

I procuratori della Federazione ginnastica stanno svolgendo indagini, commissariando l’accademia di ginnastica ritmica. Risaltano le voci di Gherardo Tecchi, presidente della Federginnastica, che si è dichiarato allibito e che promette un cambiamento. Giovanni Malagò, presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), in un’intervista chiede scusa alle atlete che hanno sofferto a causa di comportamenti inappropriati. Emanuela Maccarani, direttrice dell’Accademia di Desio, in pochi giorni è stata licenziata. Al suo posto è arrivato Valter Peroni, vicepresidente vicario della Federginnastica, affiancato da un ufficiale di servizio che verificherà regolarmente la situazione.

La petizione

L’associazione “Change the game” ha lanciato una petizione per chiedere giustizia nei confronti di tutte le ginnaste che hanno subito violenze e umiliazioni. In pochissimo tempo sono arrivate adesioni da quaranta atlete ed ex atlete della ginnastica ritmica da tutta Italia, a dimostrazione che il fenomeno, purtroppo, è diffuso in tutta Italia.

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