Oxenfree, un’esperienza inquietante

Il professor Bittanti ha notato che la maggior parte delle persone preferiscono guardare i videogiochi anziché giocarli, specie se hanno uno storytelling forte.

L’interazione è una caratteristica a cui i media cercano di avvicinarsi ma, come ci ha insegnato la professoressa Cardini, non è così fondamentale, perché non sempre le persone hanno davvero voglia di interagire.

Oxenfree, però, è un videogioco che deve essere giocato, perché solo interagendolo si provano lo straniamento, il disorientamento e l’inquietudine. “C’è qualcosa che non va” è la frase che direte più spesso mentre lo giocate, ma concretamente non riuscirete a dare una risposta.

Un’avventura particolare

Non sempre il gameplay è un elemento fondamentale in un videogioco. Oxenfree è un esempio perfetto perché si focalizza sullo storytelling attraverso il sistema delle “scelte e delle conseguenze”.

La protagonista Alex, assieme al fratello acquisito Jonas e i suoi amici Ren, Nona e Clarissa, aprirà un portale spiritico con il quale libererà dei fantasmi che cercheranno di impossessarsi dei loro corpi. Per questo, il gioco in una notte si trasformerà in un’avventura inquietante alla ricerca di un modo per risolvere questa situazione. La trama appare banale, ma non è così.

Il videogioco ricorda, un po’ “L’avventura” di Antonioni. Film dalla durata di due ore e venti in cui non accade, apparentemente, nulla di particolare. Anche Oxenfree è così: ha un gameplay lento e lineare, cioè un cammino da un punto A verso un punto B, senza deviazioni. Questa è una vera e propria contraddizione: un videogioco che in teoria dovrebbe contorcere l’esperienza di gioco, presenta una linearità forte.

Nascondino con le emozioni

Il titolo, che tradotto e adattato sarebbe “Tana libera tutti”, ha un significato ambiguo, forse aa indicare che è l’ora di uscire allo scoperto e non nascondersi più.

Infatti, durante la storia, verranno a galla la psicologia e la vita turbolenta della protagonista, una ragazza che ha perso il suo unico fratello di cui lei si sente responsabile. Il lutto ha avuto delle conseguenze: la trasformazione in una giovane ribelle, il divorzio dei genitori e il matrimonio fra la madre e il padre di Jonas. Purtroppo però, il videogioco si ferma lì: non è interessato a farci conoscere così bene gli altri personaggi eccetto in parte il nuovo fratello di Alex.

Un luogo surreale

Come nel cinema di Antonioni, qui il paesaggio ha un ruolo centrale che sovrasta i protagonisti rendendoli irriconoscibili. Un luogo lugubre, cupo, surreale, in stile teenage horror degli anni ’90. Un’atmosfera che oscilla fra realismo naturale e simbolismo nelle forme, che dà l’impressione di osservare dei quadri.

Nota interessante è la possibilità di vedere i volti dei protagonisti attraverso dei selfie scattati durante la storia, così da indurre il videogiocatore a empatizzare.

Un finale post-moderno

L’opera, in base alle scelte fatte, presenta molti finali differenti. Ma tutte le conclusioni hanno una cosa in comune: strane interferenze che suggeriscono che Alex sia intrappolata in un loop temporale.

Soltanto rigiocandolo più volte si sbloccherà un finale bonus in cui si vedrà la nostra protagonista, prima di partire sull’isola, ricevere un messaggio da lei stessa del futuro che le invita a non andarci. Se seguiremo questa richiesta l’eterno ritorno si spezzerà.

Deduciamo quindi che Oxenfree è un’opera post-moderna ovvero svela la sua natura videoludica, presentando una sorta di consapevolezza. Il loop temporale è la metafora della rigiocabilità: il videogiocatore continua a giocarlo fino a quando non sblocca il finale bonus. Raggiunto l’obbiettivo, narrativamente spezzeremo questo ciclo infinito, ma allo stesso tempo il giocatore, avendo finito completamente il gioco, smetterà di rigiocarlo.

In conclusione

Oxenfree è una perla videoludica strana e particolare. È la storia di Alex, una teenager che compie un’avventura da brividi in cui non solo vi lascerà straniti, ma vi farà anche emozionare. Concludo dicendo che Iulm in the game lo ha approfondito in una puntata dedicata che trovate qui sotto.

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