Chiello a Milano: un’anima in tempesta sul palco

Luci basse, folla compatta, occhi lucidi. È iniziato così il live sold out di Chiello all’Alcatraz di Milano, Domenica 11 Maggio. Nessuna spettacolarizzazione, nessuna entrata trionfale. Solo lui, Chiello, che apre con Amici Stretti come si apre una ferita: senza anestesia.

Non solo un brano, ma una dichiarazione. “Se siete qui, è perché capite.” E il pubblico capiva davvero. Ogni verso restituito a memoria, non per idolatria, ma per identificazione. Nessun distacco tra palco e platea: solo un’onda emotiva che andava e tornava, come il mare che Chiello canta in Acqua Salata.

Quello che è successo dopo è difficile da raccontare con distacco. Perché Chiello, sul palco, non interpreta: si consegna al pubblico. Un’ora e mezza in cui ha lasciato che la musica parlasse dove le parole normali non bastano. Un concerto? No. Uno sfogo collettivo.

Lucio Corsi: un cantante, cento storie

Una lepre sulla luna, un amico volato via col vento, il giro della morte di un bambino su un’altalena, una ragazza diventata trasparente: sono solo alcuni dei racconti messi in musica da Lucio Corsi. Un cantante, più di cento storie, tutte all’insegna di un’immaginazione senza confini. Corsi è il cantastorie moderno che non sapevamo di aver bisogno.
Reduce dal Concertone del Primo Maggio a Roma, Lucio torna all’Alcatraz di Milano per l’ultima data del tour prima di volare verso l’Eurovision.