Qual è la terza faccia della moneta? Ascolta il prof. Massimo Bustreo nella nostra intervista

Dalla psicologia al denaro per indagare e approfondire “le dinamiche che guidano la nostra relazione con il denaro”. Perchè e come questo si sia dunque trasformato in moneta e come abbia a che fare con le dinamiche relazionali. Dopo testa e croce è infatti questa La terza faccia della moneta, come recita il titolo dell’ultimo libro del prof. Massimo Bustreo,  psicologo e docente dell’Università IULM.

Edita da Franco Angeli, l’opera (clicca QUI per saperne di più) è stata appena presentata in Aula Seminari. Accanto all’autore c’erano autorevoli voci del mondo dell’economia e della valuta nel panorama italiano, quali Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica, l’avvocato Marco Carlizzi, dottore in Diritto Commerciale e la dottoressa Emanuela Notari, direttore editoriale della rivista specialistica Mente&Finanza.

Nell’evento si è così risposto ad una serie di domande su cosa rappresenti la moneta e che tipo di convenzioni rappresenta essa stessa. Tanti, dunque, i dubbi che ci poniamo, come sul senso del denaro che comporta un atto implicito di delega, un rischio che compiamo quotidianamente. Domande che necessitano di risposte, come dimostra di sapere, nel libro, il prof. Bustreo, che anticipa molti passaggi proprio al suo pubblico in Ateneo.

Dall’ electrum del Re Gige la prima vera moneta nella storia alle bacche di cacao, utilizzate dai primi popoli Maya al posto della moneta, il denaro si divarica in un’attivazione di aspettative tutte da scoprire, sul valore dei beni materiali ma non solo. Un’idea che può influenzare la nostra razionalità, frutto dello sfasamento temporale. E capace di darci l’illusione di poter gestire il futuro.

Ma il contenuto del suo ultimo libro, insieme ad un interessante highlights della a presentazione, il prof. Massimo Bustreo lo racconta ai microfoni di Radio IULM (giù il podcast da ascoltare).

L’intervista al prof. Massimo Bustreo, autore de La terza faccia della moneta (Franco Angeli editore, 2018)

Lascia un commento