Il catcalling: mancanza di rispetto o superficialità?

Anna sta camminando su un marciapiede, sta tornando dall’università.
Oggi le piace molto il suo outfit: indossa una camicia bianca e un pantalone aderente nero.
Mentre cammina per andare a casa, un uomo a bordo di un camioncino le suona il clacson e le grida dal finestrino frasi sessiste.
Anna si sente sminuita e mancata di rispetto, mentre attraversa la strada o cammina.
Questo ad Anna accade tutti i giorni.
Le capita di sentirsi violata e giudicata ad andare in giro, impotente ogni volta che qualcuno da un mezzo le grida avances non gradite.

Le percentuali

Il catcalling è un fenomeno sempre più in crescita in questi ultimi anni. Secondo uno studio del 2015 condotto dal movimento contro lo street harassment “Hollaback! e dalla Cornell University, il 84 % delle donne intervistate in 22 Paesi ha subito molestie per strada.

Nel 2018 l‘ISTAT ha condotto una ricerca individuando la percentuale di molestie con contatto fisico,subite dal 15,9% delle donne e dal 3,6% degli uomini. Nel 27,9 % dei casi le donne vengono molestate più frequentemente sui mezzi di trasporto pubblici.

Problemi e conseguenze

Uno dei problemi principali di questo fenomeno è la leggerezza con cui è affrontato.
Questi gesti vengono identificati come avances e non come una mancanza di rispetto verso tutto il genere femminile, che con quell’apprezzamento si sente portar via i suoi diritti e la promessa di una parità tra i sessi.
Questa promessa in realtà non è mai stata mantenuta, dati gli episodi di catcalling che si presentato sempre più frequenti in questi anni e i comportamenti impregnati di maschilismo che molte donne devono subire tutti i giorni.

Uno degli aspetti più preoccupanti del catcalling sono le reazioni emotive delle donne molestate. Queste possono essere invase da un senso di rabbia, che può portare a uno stato di depressione e di bassa autostima.

Alcune donne, dopo uno o più episodi di catcalling, cambiano radicalmente modo di vestirsi e comportarsi. Si incolpano dell’accaduto per la scollatura pronunciata o il pantalone troppo corto.

La colpa non è da dare all’abbigliamento, ma solo ed esclusivamente a chi, trovandosi in una posizione agevolata rispetto alla donna che cammina per strada, si sente in dovere di gridare apprezzamenti di cattivo gusto, suonare il clacson o fischiare.

Non solo contro le donne

Le molestie per strada capitano anche agli uomini, soprattutto con insulti omofobi e transfobici. Questi atteggiamenti fanno capire che ancora oggi la società è invasa da ideali sbagliati. In molti sostengono un pensiero patriarcale di società, dove l’uomo ha sempre ricoperto un ruolo privilegiato rispetto alla donna per quanto riguarda diritti e opportunità.

TU, uomo, dovresti evitare certi comportamenti e sollecitarli ad altri uomini, perchè tu non hai deciso di essere uomo e noi non abbiamo deciso di esser donne.
Se tutti ci impegnassimo a rispettare il prossimo, oggi nel 2020 non ci sarebbero più discriminazione e disparità.
Le donne hanno lottato decenni per essere trattate come gli uomini e un fischio da un auto, un commento gridato da un finestrino e il rumore di un clacson annullano questa battaglia in pochi secondi.

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