I giochi di prestigio, la presenza sul palco del professor Bustreo e dello studente Edoardo Ares, il coinvolgimento degli spettatori; tutto era in perfetta sintonia. Neuromagia è stato un vero e proprio “spettacolo spettacolare”.
Dopo Marco Baliani e Ottavia Piccolo, anche Giacomo Poretti trasforma l’Auditorium dell’Università IULM in un palco per la rassegna Teatro 50.
Cosa ci fa un filosofo su YouTube, Spotify e sulle bacheche social di fan di tutte le età? Per chi è “inciampato” nei contenuti di Rick Dufer (e farlo non è per nulla difficile), la domanda potrebbe sembrare retorica.
Agota Kristof, autrice della Trilogia della città di K., nasce in Ungheria. Nell’abbandonare la vita di campagna per il collegio, la spensieratezza della scrittrice si dissipa per fare spazio alla solitudine e al vuoto.
Due secoli fa, l’Inghilterra del Nord, precisamente la città di Manchester, fu sconvolta da un episodio di violenza che tutt’oggi viene ricordato come uno degli avvenimenti europei più tristi della storia moderna.
Dal latino cor habeo, avere cuore.
Darwin l’avrebbe definita come qualità atta alla sopravvivenza della specie. Solo l’essere che si sarebbe rivelato coraggioso sarebbe sopravvissuto all’estinzione.
Scritto, diretto e interpretato dal professore Massimo Bustreo (docente di Psicologia della comunicazione audiovisiva) e dallo studente, Edoardo Tettamanti (in arte Edoardo Ares), lo spettacolo-conferenza Neuromagia.
“Nessuno, nessuno ha creduto in me in questi anni ma alla fine ho vinto”.
C’era un tempo, la fine degli anni ’60, in cui il Rock contemplava solo la chitarra. Il basso forse, al massimo la batteria.
Il 17 marzo si è conclusa la quinta edizione di Book Pride. La fiera dell’editoria indipendente ha riempito la Fabbrica del Vapore di Milano con più di 150 marchi editoriali e circa 250 incontri.