Tra battiti e pensieri: ecco i neuroni del cuore

Quando pensiamo al cuore, la prima e unica cosa che ci viene in mente è il suo iconico ruolo di pompare il sangue in tutto il corpo, ma in realtà c’è di più; recenti scoperte hanno rivelato che il nostro cuore è molto più di un semplice muscolo dedito ad una singola azione, anzi, tutt’altro. Dentro di sé è presente una fitta rete di neuroni capaci di cose incredibili.

Impulsi

Tutti li conosciamo e li nominiamo, ma cosa sono esattamente i neuroni? I neuroni, o cellule nervose, sono cellule specializzate del sistema nervoso che trasmettono continue informazioni attraverso impulsi elettrici e chimici; sono i collegamenti fondamentali che, partendo dal cervello, trasmettono i segnali in tutto il corpo e rappresentano un punto fondamentale per ogni attività cognitiva, motoria o sensoriale.

Quando due neuroni entrano in contatto per inviare un impulso, si crea la sinapsi. Ogni neurone è composto solamente da due parti: i dendriti (incaricati di ricevere i segnali) e un assone (con il compito di trasmetterli).

Fino a pochi decenni fa, la comunità scientifica considerava i neuroni come delle strutture confinate solamente al cervello e al sistema nervoso, ma in seguito tutto è cambiato: anche il cuore ha i suoi neuroni e sono incredibili.

Creazione di una sinapsi, da CSIC

Pensieri

Sin da quando eravamo piccoli, prima con una forma più giocosa e poi con una un po’ più realistica, la nostra cultura ci ha sempre presentato il cuore come un muscolo che, instancabilmente, pompa continuamente litri di sangue in tutto il corpo, permettendo all’intero organismo di vivere.

Recenti scoperte scientifiche, però, hanno rivelando che c’è molto di più. Da quanto è emerso, all’interno del cuore si trova un’intera rete di circa 40.000 neuroni, creando un vero e proprio “mini-cervello”” capace di svolgere diverse funzioni. Con altre ricerche si è venuti a conoscenza che, questo nuovo sistema nervoso, è in grado di elaborare informazioni in modo indipendente, memorizzare esperienze e inviare segnali al cervello.

Questa rete è conosciuta come sistema nervoso intracardiaco (ICN) e, le sue capacità, permettono letteralmente la creazione di un passaggio di informazioni cuore-cervello.

Mappa 3D del sistema nervoso del cuore, da Thomas Jefferson University

Ricordi

Uno degli aspetti più interessanti di questo nuovo sistema nervoso è la sua incredibile capacità di ricordare le emozioni, ma andiamo con ordine.

Nel 2024, il Karolinska Institute svedese ha condotto studi e test pionieristici sul nuovo sistema nervoso scoperto nel cuore, delineando meglio le sue funzioni. Il neuroscienziato Konstantinos Ampatziz ha spiegato ai giornalisti che una delle funzioni base dell’ICN è quella di agire come un pacemaker biologico, mantenendo costantemente il ritmo cardiaco regolato e senza aver bisogno di costanti input dal cervello; inoltre, il sistema è così sofisticato da essere in grado di prendere decisioni autonome, come modificare il battito in risposta a stimoli interni o esterni.

Tra tutte le sue caratteristiche, però, la più affascinante è sicuramente la capacità del cuore di “ricordare” le emozioni; infatti, come spiega il dottor J. Andrew Armour (pioniere nello studio dei neuroni cardiaci), durante gli eventi emotivamente più intensi, i neuroni cardiaci sono in grado di registrare lo stato chimico del corpo, i pattern elettrici generati dall’emozioni e le variazioni del ritmo cardiaco. Una volta immagazzinate, queste informazioni possono essere “riattivate” in futuro, generando quella classica sensazione di “ricordo emotivo” che spesso percepiamo nel petto.

Inoltre, ricerche dell’HeartMath Institute suggeriscono che il cuore possa anticipare eventi emotivi, mostrando cambiamenti fisiologici fino a 5 secondi prima che accadano.

Fitta rete di neuroni, da Col Global

Vita

Non giriamoci intorno: la scoperta dell’esistenza di neuroni cardiaci è capace di rivoluzionare totalmente sia le nostre conoscenze mediche, sia ciò che sappiamo su noi stessi; potrebbe migliorare i sistemi di prevenzione e trattamento delle patologie cardiache, offrire nuove idee per terapie neurali non invasive e spianare la strada per dispositivi medici intelligenti capaci di interagire col cuore in modo più naturale.

Parlando proprio dell’ambito medico, attualmente sono in corso degli esperimenti sui pesci zebra, il cui cuore è molto simile al nostro, che stanno dando risultati promettenti.

Il cuore non è solo un muscolo con lo scopo di pompare il sangue, ma un vero e proprio organo intelligente, capace di apprendere, ricordare e perfino comunicare; la scoperta di neuroni cardiaci è in grado di mostrarcelo sotto una nuova luce, non più come un solo simbolo poetico delle emozioni, ma come un protagonista attivo della nostra vita emotiva e cognitiva. Mai fermarsi alle apparenze.

Immagine in evidenza: Wired

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