I personaggi del CUT: Emma racconta Penelope e Teti

L’espressione del dolore e la forza di sopportarlo, questo è uno dei modi in cui possiamo descrivere Teti e Penelope, donne importanti dell’Iliade e dell’Odissea. A dare voce alla resilienza e al dolore di queste donne è Emma Cereda che per il CUT interpreta Teti in “Iliade 1.0” e Penelope in “Odissea: the world we are”. Sono Gabriella Silvestri, faccio parte del Centro Universitario Teatrale IULM e sono contenta per questa settimana di darvi il benvenuto a Voce al CUT!

Penelope e Teti

Oggi Emma Cereda, una studentessa del CUT da tre anni, ci racconterà dei suoi personaggi e della sua esperienza all’interno del Centro Universitario Teatrale della nostra Università:

Ciao a tutti, sono Emma Cereda! Grazie mille per avermi dato l’opportunità di poter spiegare ai vostri lettori ciò che faccio all’interno dei rispettivi spettacoli! In “Iliade 1.0” interpreto Teti, la madre di Achille, mentre in “Odissea: the world we are” sono Penelope, la moglie di Ulisse. Nell’Iliade, Teti è una ninfa ed è anche la madre di Achille. Il suo ruolo nella storia è quello di tentare di proteggere il figlio e cercare invano di cambiare il suo destino, che lo vede morto a una giovanissima età. È un ruolo che mi piace moltissimo perché coniuga quella che è la grande energia che deve portare in scena in quanto divinità alla vulnerabilità della madre che è impossibilitata nel salvare il figlio.

Invece, nell’Odissea, Penelope è la moglie di Ulisse, che lo aspetta per 20 anni a Itaca, cercando qualunque stratagemma per tenersi lontana dai Proci che vogliono sposarla in assenza del marito. È un personaggio che mi ha incuriosita moltissimo, soprattutto perché mi ha fatta interrogare su una figura femminile che diamo troppo per scontato: cosa provava davvero Penelope, giovanissima, regina di un’isola a lei straniera, sola, con un figlio piccolo, separata per 20 anni da un marito che amava ma che conosceva solamente da un paio d’anni? Sarà davvero stata fedele ad Ulisse mentalmente e fisicamente oppure aveva voglie e desideri diversi, com’è umanamente giusto che sia?

Emma e il CUT

Tre anni fa sono venuta a conoscenza del CUT grazie alla professoressa Garavaglia, che ha annunciato l’apertura del corso settimanale a lezione durante il mio primo anno e, anche se potrà sembrare una risposta scontata, è stata la mia grande passione per il teatro a spingermi ad entrare a far parte del CUT. Alle persone che hanno in mente di prendere parte ai corsi del CUT per il prossimo anni voglio dire che sarà una delle esperienze più belle che farete all’università!

Ringraziamo Emma Cereda per aver condiviso con noi la sua esperienza.

Per questa settimana è tutto, “Voce al CUT” vi aspetta domenica prossima!

-Gabriella Silvestri

Editor: Viola Pulvirenti

Per più articoli da questa rubrica: Voce al CUT – Dietro le quinte del teatro in IULM – Radio IULM

Immagine in evidenza: Paolo Costa

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