Il 25 aprile è la Festa della Liberazione, una ricorrenza fondamentale per la memoria storica e civile del nostro Paese. In questa data si celebra la fine dell’occupazione nazifascista e la rinascita democratica dell’Italia, resa possibile dalla lotta della Resistenza. È un giorno che ricorda il sacrificio di migliaia di uomini e donne per la libertà, e che ci interroga ancora oggi sul valore dell’antifascismo.
La Festa della Liberazione
Il 25 aprile è la Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, una data che segna non solo la fine di un’occupazione militare e la caduta del regime fascista, ma anche la nascita della coscienza democratica del nostro Paese. È il giorno in cui l’Italia ha scelto di voltare pagina, lasciandosi alle spalle vent’anni di dittatura, la tragedia della guerra e l’umiliazione dell’occupazione tedesca, per fondare una Repubblica basata su libertà, antifascismo, giustizia sociale e partecipazione popolare.
Al centro di questa commemorazione ci sono i partigiani, donne e uomini di ogni età ed estrazione sociale che decisero di opporsi all’occupazione e alla dittatura. Il movimento partigiano fu un fenomeno popolare e trasversale, che coinvolse contadini, operai, studenti, intellettuali, religiosi. Figure storiche come Sandro Pertini, Ferruccio Parri, Tina Anselmi e Arrigo Boldrini (comandante Bulow) divennero simboli di questa lotta, che si svolse nei boschi, tra le montagne e nei centri urbani, spesso con mezzi di fortuna e in condizioni estremamente difficili.
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione.
Piero Calamandrei, partigiano
Il 25 aprile è anche il simbolo della rinascita e celebrarlo oggi significa riaffermare i valori della Resistenza, ricordare quel coraggio e comprendere che la libertà, come la democrazia, non è mai definitivamente acquisita. Ogni generazione è chiamata a difenderla, a custodirla, a trasmetterla.
25 aprile 1945
La Festa della Liberazione si celebra il 25 aprile per commemorare l’insurrezione generale proclamata dal Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) nel 1945, che portò alla liberazione di Milano e di gran parte del nord Italia dall’occupazione nazista e dal controllo fascista.
La mattina del 25 aprile 1945, il CLNAI proclamò l’insurrezione contro l’occupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana, il regime fascista collaborazionista guidato da Benito Mussolini. L’appello alla rivolta, trasmesso via radio e affisso per le strade, invitava la popolazione e i lavoratori ad aderire allo sciopero generale insurrezionale e ad assaltare i presidi nazifascisti. In poche ore, le brigate partigiane riuscirono a liberare Milano, Torino, Genova, Bologna e numerose altre città del nord, anticipando l’arrivo delle truppe alleate. Fu un atto di straordinaria forza e coraggio, che dimostrò la capacità del popolo italiano di liberarsi: il 25 aprile rappresentò dunque il culmine della Resistenza, il momento in cui l’insurrezione armata popolare si trasformò nella fine effettiva della guerra sul suolo italiano.
La liberazione non fu però un evento improvviso: fu il frutto di venti mesi di lotta armata e clandestina, di sacrifici quotidiani, di repressioni sanguinose, di eroismi silenziosi. I partigiani combatterono tra le montagne, nei boschi, nelle città, spesso senza armi adeguate, sostenuti dalla popolazione civile e animati da un ideale di giustizia. Molti erano giovanissimi, studenti, contadini, operai. Molti erano donne: staffette, combattenti, infermiere, spie. A loro si deve la libertà di cui godiamo oggi. Pochi giorni dopo, il 28 aprile, Mussolini fu catturato e fucilato dai partigiani a Dongo, mentre tentava la fuga verso la Svizzera. Il 2 maggio le truppe tedesche firmarono la resa. La guerra era finita, e l’Italia era finalmente libera.

Perché è importante celebrare l’Anniversario della Liberazione d’Italia?
Il 25 aprile non è una semplice celebrazione della fine della guerra, ma la data che segna la nascita dell’Italia democratica. È dalla Resistenza, infatti, che nascono i valori fondanti della nostra Costituzione repubblicana: l’antifascismo, la libertà di espressione, la giustizia sociale, l’uguaglianza dei diritti. I partigiani non combatterono solo per liberare il Paese da un regime, ma per costruire un futuro nuovo, in cui il potere fosse restituito al popolo. Celebrare la Festa della Liberazione significa ribadire che la democrazia non è un dato acquisito, ma una conquista da preservare, una battaglia che va continuamente rinnovata per evitare che vengano minacciati quei diritti che tanti hanno difeso con la vita.
Per questo motivo, il 25 aprile ha anche una valenza politica profonda: non è una festa “neutrale”, ma una dichiarazione di parte, schierata apertamente contro ogni forma di autoritarismo, oppressione e intolleranza. Ricordare la Resistenza significa oggi anche vigilare contro i rigurgiti neofascisti, il razzismo, l’antisemitismo, la censura, le disuguaglianze, e tutte le minacce che mettono in discussione i principi democratici. È un’occasione per riflettere sul presente e sul futuro della nostra democrazia, ricordando che solo un popolo consapevole delle proprie radici democratiche può difendere la libertà conquistata a caro prezzo.
Immagine in evidenza: il Dolomiti