Papa Francesco – l’addio al pontefice

È morto oggi, lunedì 21 aprile, Papa Francesco, pontefice dal 2013. È successo a Roma, a Casa Santa Marta, dove era stato trasferito dopo il ricovero al Gemelli. Soltanto ieri, per Pasqua, aveva incontrato i fedeli a Piazza San Pietro. Per salutarlo, ripercorriamo la sua storia ecclesiastica e non.

Chi è Jorge Mario Bergoglio?

Nato nel 1936 a Buenos Aires, è figlio di emigranti piemontesi. Suo padre Mario è un impiegato nelle ferrovie e sua madre, Regina Sivori, è una casalinga. Dopo il diploma come tecnico chimico cambia la sua vita scegliendo di entrare nel seminario diocesano. Il suo percorso inizia con il noviziato della compagnia di Gesù. 

Prosegue poi gli studi umanistici in Cile e successivamente si laurea in Filosofia nella sua nazione natale. Dopo un periodo da professore, nel 1970 prende una seconda laurea in teologia e nel 1969 torna a dedicarsi al suo percorso ecclesiastico diventando sacerdote. Anche se sempre alternata a periodi di insegnamento che lo portano al punto di diventare rettore di un collegio, la sua carriera continua per step: prima provinciale dei gesuiti dell’Argentina, poi parroco, direttore spirituale e confessore. Nel 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires e riceve l’ordinazione episcopale dal cardinale. Negli anni successivi diventa prima vicario episcopale poi generale e ancora arcivescovo coadiutore. Dal 2005 è a capo della conferenza Episcopale Argentina.

Una promozione dopo l’altra che lo portano, il 13 marzo 2013, ad essere eletto Sommo Pontefice. Il 226esimo papa della chiesa cattolica e vescovo di Roma, ottavo sovrano dello Stato della città del vaticano e primo papa proveniente dal continente americano.

Un pontificato tra iniziative e speranza

Il pontificato di Papa Francesco è iniziato il 13 marzo 2013, ed è stato caratterizzato da un approccio che si distingue per la sua semplicità, l’umiltà e una forte attenzione verso i poveri e gli emarginati. Uno degli aspetti centrali del suo pontificato è stata la riforma della Chiesa, attraverso l’avvio di un rinnovamento della Curia Romana. Il Papa ha cercato di renderla più trasparente ed efficiente. Questo impegno ha contribuito a rafforzare la sua visione di una Chiesa che si faccia più inclusiva e vicina alle esigenze del mondo contemporaneo. In particolare, ha rafforzato la “cultura dell’incontro”, incentivando il dialogo interreligioso. 

In parallelo, Papa Francesco ha affrontato tematiche globali urgenti. Con l’enciclica “Laudati Sì”, ha dichiarato di prendersi cura della “casa comune” e a lottare contro il degrado ambientale, invitando le nazioni a un’azione collettiva per preservare il nostro pianeta. Inoltre, con l’iniziativa dell’”Economia di Francesco”, ha denunciato le crescenti disuguaglianze economiche, promuovendo un modello di economia più giusta. 

“Miserando atque eligendo” – il motto di Papa Francesco

Miserando atque aligendo” è il motto episcopale scelto da Papa Francesco, al tempo cardinale. La frase è in latino e significa “guardò con misericordia e lo scelse”. L’espressione è contenuta in un passaggio delle Omelie di San Beda il Venerabile che così descrive il modo con cui Gesù ha trattato il pubblicano Matteo. Questa omelia è riprodotta nella liturgia delle ore della festa di San Matteo, la quale ha un significato particolare nel percorso spirituale del pontefice. Infatti è proprio nella festa di San Matteo dell’anno 1953 che sperimentò la presenza di Dio nella sua vita. L’uomo, subito dopo una confessione, si sentì toccare il cuore ed avvertì la discesa della misericordia di Dio che lo invitava alla vita religiosa. È proprio in ricordo di questo episodio che Bergoglio lo scelse come motto.

Lo stemma e il motto di Papa Francesco da The Holy See

Anno Santo della Misericordia

Uno dei momenti più significativi del percorso di Papa Francesco è stato l’Anno Santo della Misericordia (2015-2016), durante il quale ha posto l’accento sul valore del perdono e dell’accoglienza. L’Anno Santo ha rappresentato un’occasione per spingere la chiesa ad essere più vicina ai poveri, agli emarginati e ai peccatori. Papa Francesco ha voluto che l’Anno della Misericordia non fosse solo per i cattolici, ma un messaggio di speranza per tutti, sottolineando il dialogo e la pace.

È riuscito a tradurre in azioni concrete il suo sogno di una Chiesa accogliente ed aperta. La misericordia è diventata un tema portante del suo pontificato, rappresentando un messaggio universale che trascende le differenze e invita tutti a un cammino di riconciliazione.

2018 – il sesto uomo più potente al mondo

È il 2018 quando Papa Francesco viene nominato dalla celebre rivista statunitense Forbes come sesto uomo più potente al mondo. La posizione ottenuta in classifica è motivata dalla sua influenza globale, dal suo impatto politico, sociale e morale. Bergoglio è il leader della chiesa cattolica, la religione che conta il maggior numero di fedeli al mondo. Ma la posizione da lui ottenuta in classifica non è dovuta solo al suo potere religioso ma anche dalla capacità che ha mostrato di avere negli anni di influenzare le opinioni pubbliche e di intervenire in importanti dibattiti globali di qualsiasi natura.

Papa Francesco sulla copertina di Forbes nel 2018
da Forbes

L’augurio del pontefice agli universitari

Abbiate perciò il coraggio di sostituire le paure coi sogni. Sostituite le paure coi sogni: non siate amministratori di paure, ma imprenditori di sogni!

Queste le parole di Papa Francesco rivolte ai giovani dell’università cattolica di Lisbona nell’agosto del 2023. Nell’occasione invita i presenti a cercare e rischiare continuamente, in un mondo da non interpretare come un’agonia ma come un parto, l’inizio di un grande spettacolo. Nella conclusione espone quello che secondo lui è il senso del percorso universitario:

Essere un’università cattolica significa soprattutto questo: ogni elemento è in relazione al tutto e che il tutto si trova nelle parti. Così, mentre si acquisiscono le conoscenze scientifiche, si matura come persone, nella conoscenza di sé e del discernimento della propria strada. Strada sì, labirinto no. Allora, avanti!

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