SOS Cultura: cosa sta succedendo negli USA?

La cultura negli USA sta cambiando. Come sottolineato nel suo primo discorso alla Casa Bianca, Trump dichiara “guerra al woke“. Il Presidente si scaglia contro tutte le azioni e iniziative a sostegno della diversità, dell”inclusione e dell’uguaglianza.

Le origini della cultura woke

Questa parola nasce tra le comunità afroamericane degli anni sessanta e assume importanza grazie al movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. Figure come Martin Luther King e Malcom X hanno incarnato questa consapevolezza. Con l’uccisione di George Floyd nel 2020, il concetto di woke ha visto una maggiore diffusione. Dal 2021 il termine è stato sempre più utilizzato in contesti globali. Esso ha infatti assunto tutt’altra funzione; Lo stesso tycoon ha dichiarato “woke is for loser“, essere woke è da perdenti, cambiandone la funzione.

Il Kennedy Center

Una delle azioni del Presidente è stata insediarsi alla guida di uno dei più importanti centri di arti performative degli USA: Il John F. Kennedy Center for the Performing Arts di Washington DC. Da tempo basato su un accordo bipartisan, ora questo centro viene diretto da un consiglio di amministrazione prevalentemente repubblicano con l’obiettivo di dare una “nuova età dell’oro per l’arte e la cultura americana” come affermato dallo stesso Trump. Con il suo insediamento il Presidente ha anche affermato di voler eliminare “spettacoli drag e altre propagande antiamericane“, specificando che il Kennedy Center ospiterà le stelle più importanti del Paese, rimanendo un punto di riferimento per le arti più tradizionali.

Le conseguenze

Inseguito a ciò, molti artisti ed alcune compagnie teatrali hanno deciso di cancellare le date dei loro spettacoli al Kennedy Center. Persone con incarichi importanti nella struttura hanno dato le dimissioni in segno di protesta o di vicinanza al ex Presidente del centro. Un esempio tra tutti, il cantautore Ben Folds ha rivelato che si dimetterà dalla carica di direttore artistico della National Symphony Orchestra at the Kennedy Center. Anche Broadway ha manifestato il suo disaccordo, organizzando una serata di beneficienza con gli stessi spettacoli che sono stati rimossi dalla programmazione del centro.

I musei

La lotta di Trump nei confronti della cultura woke ha interessato anche alcuni musei. Infatti, con l’ordine “Restoring Truth and Sanity to American History” ovvero Ripristinare la verità e la sanità mentale nella storia americana, il tycoon ha minato i finanziamenti per i programmi che promuovono “narrazioni divisive” e “ideologie improprie” dalle istituzioni culturali federali. Nel mirino del Presidente è finito il più grande complesso museale degli Stati Uniti: lo Smithsonian, in particolare il Museo nazionale di storia e cultura afroamericana, il Museo d’arte americana e il Museo di storia delle donne. Riguardo quest’ultimo il Presidente ha affermato di voler assicurare che questo museo celebri i successi delle donne e “non riconoscere in alcun modo gli uomini come donne all’interno del museo“.

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1 Commento

  • Pubblicato il 1 Aprile 2025 06:22 0Likes
    Anonimo

    Bellissimo articolo, molto interessante!

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