Adriano, da Imperatore dell’Inter al declino nelle Favelas tra alcol e video preoccupanti

Adriano è stato uno dei calciatori più promettenti e talentuosi della sua generazione. Il suo viaggio, però, è una storia di successi e cadute, che lo ha portato da essere l’imperatore dell’Inter a una vita segnata da difficoltà nelle favelas di Rio de Janeiro.

La parabola dell’Imperatore: ascesa e caduta di Adriano

Adriano Leite Ribeiro, conosciuto dai tifosi anche come “L’Imperatore”, è stato uno degli attaccanti più fisici, dominanti e potenti dei primi anni 2000. La sua carriera, brillante ma segnata da episodi drammatici e numerosi crolli, è stata raccontata molte volte, eppure i recenti video che lo mostrano camminare scalzo e in stato di ebrezza per le strade delle favelas di Rio de Janeiro hanno riacceso il dibattito sul suo declino e sulla sua scelta di vita. È l’immagine di un campione che, dopo aver toccato l’apice del successo, ha preferito ritirarsi nelle sue origini, tra il calore e le contraddizioni del Brasile, piuttosto che inseguire le convenzioni e i lussi lontani dalle sue radici.

Da campione in Serie A alla tragedia personale

Nato nel 1982 a Rio de Janeiro, Adriano ha iniziato la sua carriera calcistica nel Flamengo, dove fin da subito ha mostrato le sue straordinarie doti fisiche e tecniche. Il suo talento ha rapidamente attirato l’attenzione dell’Inter, che lo ha portato in Italia quando aveva solo 19 anni. La sua permanenza in Serie A è stata costellata di successi, culminando con quattro campionati italiani e diverse coppe. Al picco della sua carriera, l’Imperatore non era soltanto un idolo in Italia, ma anche un eroe nazionale, vincendo con il Brasile la Copa América nel 2004 e la Confederations Cup nel 2005.

Poteva tirare da ogni posizione, nessuno poteva fermarlo, nessuno poteva togliergli il pallone. Era un vero animale.

Zlatan Ibrahimovic
Adriano con la camiseta carioca, da Goalist

La telefonata che ha cambiato tutto

Tuttavia, nel 2004, una telefonata dal Brasile ha cambiato irrimediabilmente la vita di Adriano: la morte improvvisa del padre, figura cardine nella sua vita, ha spezzato il delicato equilibrio psicologico su cui il giovane attaccante basava la sua esistenza. Come raccontato dal suo ex compagno di squadra Javier Zanetti, il dolore devastante ha lasciato in Adriano un segno indelebile. Quella tragica perdita ha portato l’Imperatore in un vortice di depressione e abuso di alcol, alimentando la sua discesa verso una vita che sembrava più una fuga che un ritiro dal calcio.

Il declino: la lotta con l’alcolismo e l’abbandono del calcio

Dopo la perdita del padre, Adriano non è mai riuscito a tornare quello di prima. L’alcol, già una tentazione durante la sua carriera, divenne un rifugio costante, portandolo ad allontanarsi dai riflettori e a perdere progressivamente la forma fisica. La sua presenza nell’Inter si ridusse, e il rapporto con gli allenatori divenne sempre più teso. Dopo diverse occasioni mancate e periodi di prestito, il ritorno in Brasile sembrava l’unica scelta possibile per un uomo che, pur circondato da milioni, si sentiva irrimediabilmente solo. 

Il ritorno nelle favelas e la vita lontano dai riflettori

Negli ultimi anni, Adriano è tornato stabilmente a Rio de Janeiro, precisamente nelle favelas, il luogo dove è cresciuto e dove, oggi, si sente “a casa”. I video recenti che lo ritraggono mentre beve birra, gioca a domino e scherza con amici per strada hanno suscitato grande preoccupazione tra i tifosi, ma per Adriano questa è una scelta di vita. Lontano dalla fama e dalle pressioni del calcio europeo, l’ex campione si sente libero e in pace, pur essendo circondato da situazioni di degrado e povertà. 

Adriano con la maglia dell’Inter, da Calcio-Fanpage

Il conflitto tra felicità e autodistruzione

Adriano ha sempre dichiarato di non aver mai voluto vivere la vita lussuosa e isolata riservata ai ricchi calciatori. Ha scelto di tornare a una vita semplice, tra la sua gente, dichiarando che il benessere interiore vale più di qualsiasi fortuna materiale. Tuttavia, nonostante queste affermazioni, i problemi con l’alcol e la depressione rimangono costanti. Ogni tanto, l’ex attaccante riappare sui social per condividere momenti di vita familiare e mostrare il suo lato più sereno, ma le immagini di lui scalzo e barcollante nelle favelas raccontano una storia ben diversa. 

il video di Adriano tra alcol e favelas: Video Gazzetta

La preoccupazione e le opinioni dei tifosi che dividono 

Oggi, Adriano è una figura che divide il pubblico. Per alcuni, è il simbolo di un talento sprecato; per altri, è un uomo che ha trovato il coraggio di seguire il proprio cuore e vivere secondo i propri valori, anche se questo significa essere giudicato e frainteso. L’ex campione, che un tempo terrorizzava le difese di tutta Europa con il suo mancino potente e la sua forza fisica, è ora un uomo che sembra aver rinunciato a tutto per ritrovare una pace interiore che il successo e la fama non gli hanno mai dato.

In fin dei conti, Adriano rimane un personaggio controverso e carismatico, un esempio delle contraddizioni della vita moderna: fama e fortuna non sempre sono sinonimo di felicità, e la libertà di essere se stessi può avere un prezzo molto alto.

Immagine in evidenza: Sportellate

Autore

  • Alessandro Sangalli, studente di Comunicazione, media e pubblicità alla IULM, è collaboratore di Monza News e co-conduttore di una trasmissione streaming dedicata al calcio. Aspirante giornalista sportivo, cura una rubrica sportiva per il blog di Radio IULM. Amante della musica, ha appena pubblicato il suo primo singolo “STABILE”.

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