Pangea Onlus: contro la violenza sulle donne

Luca Lo Presti, fondatore e presidente della fondazione no profit Pangea Onlus, parla di violenza sulle donne con L’educazione di Sophie.

Cos’è Fondazione Pangea Onlus

Pangea non è solo un’associazione, ma è una rete di persone pronte a lottare per creare un mondo migliore. La storia di Pangea prende inizio quando l’ex odontotecnico Luca Lo Presti, da sempre grande viaggiatore, decide di iniziare a lavorare attivamente contro la violazione dei diritti umani. Nel 2002, fonda Pangea Onlus con l’obiettivo di eliminare ogni tipo di discriminazione di genere.

Pangea lavora in modo concreto, incoraggiando lo sviluppo sociale ed economico delle donne nelle diverse parti del mondo. Per fare ciò utilizza principalmente il microcredito, uno strumento finalizzato all’avvio di un’attività imprenditoriale che permette l’accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione. L’associazione ha un tasso d’insolvenza, ovvero la probabilità che la controparte non sia in grado di restituire il capitale prestato, del 2%, dato di gran lunga inferiore rispetto a quello della maggior parte delle banche. Inoltre, attraverso una varietà di progetti e attività di sensibilizzazione, promuove una cultura di pari opportunità e rispetto dove le donne partecipano attivamente alla società.

Pangea è attualmente attiva in Afghanistan, India e Italia, dove ha sedi a Milano e Roma.

I mille volti della violenza

Quando si parla di violenza sulle donne, bisogna considerare tutti i mille volti in cui può presentarsi: fisica, sessuale, psicologica, economica, emotiva.

Luca Lo Presti spiega a L’educazione di Sophie che il problema sarebbe molto più facile da risolvere di quello che sembra se solo le persone iniziassero a farsi le domande corrette.

Ti sembra giusto che io guadagni meno solo perché sono una donna? Che tu possa permetterti di chiamarmi con un appellativo solo perché sono una donna? Che io debba accettare la tua violenza solo perché sono una donna?

Ci si nasconde dietro agli stereotipi: moglie e marito dovrebbero risolverla tra di loro, se ha scelto un uomo violento è solo colpa sua, se si offende per qualche scherzo è perché non lo capisce. Ed è così che in un mondo declinato al maschile, la violenza che subiscono le donne diventa un problema relegato al femminile, banalizzandolo e sminuendolo anche attraverso il linguaggio.

L’educazione al rispetto verso le donne

Nel 2022 non si può continuare ad ignorare come la violenza sulle donne sia un problema che riguarda tutto il genere umano e che si possa combattere solo attraverso l’educazione, la comunicazione e la diffusione di una cultura basata sul rispetto e sull’amore.

Il cambiamento deve iniziare dalla famiglia, dall’educazione dei figli e dal permettere alle nuove generazioni di scardinare quelle convenzioni che veicolano un pensiero, più o meno esplicito, ancora basato sull’inferiorità della donna.

Non si tratta di un problema femminista, ma è qualcosa che coinvolge tutti e si può affrontare con l’ascolto e il dialogo, mai con il conflitto. È una battaglia difficile, complessa, che costa fatica, ma Luca Lo Presti ce lo assicura, l’obiettivo merita di essere perseguito.

1 Commento

  • Pubblicato il 20 Dicembre 2022 20:22 0Likes
    roberto chicchi

    il titolo PANGEA è un progetto bellissimo che intende superare ogni confine e difendere valori universali in ogni luogo del pianeta. Al vostro fianco.

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