Le sardine riempiono le piazze d’Italia contro Salvini

Prima Bologna, poi Modena. E’ la breve ma già rumorosa storia delle “sardine”, il movimento di protesta anti Salvini che nell’ultimo periodo sta diventando il caso politico del momento.

L’origine e la scelta del nome

Il nome “sardine” nasce dall’idea di stare tutti stretti stretti, come sardine in una scatola, a dimostrazione che la piazza antileghista è forte e numerosa. Si tratta di un’idea nata nel corso di una notte insonne di tre amici.

Tutto comincia qualche giorno fa a Bologna in occasione di una visita del leader leghista. Mattia Santoni, 32 anni, laureato in scienze politiche e collaboratore per una rivista legata a Romano Prodi, è uno degli ideatori del cosiddetto movimento delle sardine.

Egli non poteva accettare che a Bologna la Lega di Matteo Salvini facesse campagna elettorale a sostegno della candidatura di Lucia Borgonzoni alla poltrona di presidente della regione Emilia Romagna, in opposizione al presidente uscente Stefano Bonaccini.

Da qui l’idea che all’appuntamento leghista per il 14 novembre al Paladozza venisse contrapposta una sorta di manifestazione flash mob di piazza in funzione anti-Lega.

Finalmente un movimento coraggioso

Si chiamano Mattia Santoni, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa. Quattro amici di circa trent’anni, ognuno con una professione diversa ma accomunati da un passato come coinquilini a Bologna.
Dopo Bologna è la volta di Modena. Gli anti Salvini in Piazza Grande sono 7.000, stretti come sardine.
Dopo Bologna e Modena le “sardine” prendono il largo. Un movimento che si moltiplica e si gonfia riempiendo le piazze per opporsi a Matteo Salvini e alla sua retorica, alla politica dell’odio e al populismo della Lega.

Le “sardine” contro la politica dell’odio della Lega

Ma perché la politica del timore e dell’astio verso il prossimo non può essere accettata da parte del popolo italiano?

D’altronde, è proprio il segretario della lega Matteo Salvini ad aver espresso più volte la propria avversione a tutto, in qualsiasi contesto. Per fare un paio di esempi, ha mostrato di non sopportare l’Europa che “ci lascia sempre indietro” o ancora l’ l’invasione dei cinesi con i loro prodotti a basso costo.

Purtroppo, forse Salvini non pensa al fatto che nel 10 dicembre 1994 furono i capi di stato e di governo a firmare l’accordo a Essen per l’allargamento a Est dell’UE. Accordo che verrà ratificato ad Atene il 16 aprile 2003, così da far entrare in Europa 10 nuovi paesi. A capo del paese era il governo Berlusconi, sia nel 1994 sia nel 2003. In entrambi i casi, con una maggioranza formata da Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord.

Correva, invece, l’anno 2001 quando la Cina entrò nel WTO, Organizzazione Mondiale del Commercio, così da invadere i negozi italiani con dei prodotti a basso costo fabbricati in Cina. Durante quest’anno Berlusconi era ancora al governo con la stessa maggioranza citata precedentemente.

Sfortunatamente non si può tornare indietro in quegli anni per poter prendere decisioni differenti. Sarebbe meglio smettere di scaricare le proprie responsabilità sugli altri, al fine di non creare un sentimento nazionale di odio e di paura generale.

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