What the Constitution Means to Me: Costituzione a teatro

Heidi Schreck, in veste di attrice e drammaturgo, ha realizzato uno spettacolo sul suo grande amore adolescenziale: la Costituzione americana. Il punto di partenza è stato il discorso che aveva tenuto in una delle gare di dibattito sulla Costituzione finanziate dall’American Legion. A quindici anni, con le vittorie ottenute, era riuscita a racimolare la somma che le serviva per pagare il college. Il discorso aveva come titolo “Lanciare incantesimi: il calderone della Costituzione“.

Lo spettacolo

What the Constitution Means to Me” ha debuttato al Hayes Theatre di Broadway il 31 marzo, dopo aver aperto Off-Broadway nel 2018. Schreck ha lavorato allo spettacolo per dieci anni, interrogandosi sul legame tra la sua vita, la linea di quattro generazioni di donne della sua famiglia e la Costituzione.

Diretto da Oliver Butler, lo spettacolo si presenta come una sorta di monologo, eccetto alcuni brevi interventi. Schreck non si limita al racconto: al termine della rappresentazione tiene un dibattito con l’abolizione della Costituzione americana come tema. A discutere con l’attrice ci sono, intercambiandosi ogni sera, Rosdely Ciprian o Thursday Williams, studentesse delle scuole superiori. Ad interpretare il ruolo dei giudici sono gli spettatori.

Verso una riflessione critica

Già Hamilton, musical di Manuel-Lin Miranda sui padri fondatori, aveva spinto gli amanti del teatro a prendere in mano la Costituzione americana. “What the Constitution Means to Me” porta a una posizione più consapevole e attiva nei confronti del documento.

La Costituzione americana, in vigore dal 1788, è una delle più antiche al mondo. Schreck riflette sulla nascita del documento, figlio di personalità geniali, ma pur sempre uomini bianchi schiavisti.

L’attrice pone i riflettori sulla propria esperienza, parlando di come la Costituzione abbia fallito nel proteggere le donne americane. Schreck riporta casi presenti nella storia della sua famiglia e statistiche che ricordano quanto la violenza sia all’ordine del giorno per chi è di sesso femminile.

L’ambiguità del quattordicesimo emendamento rimanda a una neutralità nella quale potrebbero essere inscritti i diritti delle donne e delle minoranze etniche e culturali. Quanto, però, questa presunta libertà legittima invece una società bianca patriarcale? Ogni cosa non palesata assume connotati fluidi e sfuggenti, rischiando di essere tanto valida quanto fragile.

Abolire la Costituzione?

In “What the Constitution Means to Me” riecheggiano le parole di Ruth Bader Ginsburg, giudice della Corte Suprema. La profonda capacità di analisi e decostruzione proprie di RBG sono ciò di cui la rappresentazione si nutre.

Abolire o no la Costituzione? Lo spettacolo termina con il decreto dell’argomentazione vincitrice da parte di una persona del pubblico, che dunque varia ogni sera.

L’obiettivo di Schreck è stimolare e mettere in discussione, non quello di fornire una soluzione definitiva per la questione. Ciò che davvero importa è che gli spettatori siano tornati a casa con l’idea di una Costituzione “vivente, a sangue caldo, sensuale“.

Per approfondire

Intervista a Heidi Schreck

Dialogo sullo spettacolo tra Sara Holdren (critica teatrale) e Irin Carmon (corrispondete dalla Corte Suprema)

Dibattito tra Schreck e Ciprian sull’abolizione della Costituzione

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