Oltre i confini della pandemia: Oman, lo Stato delle “porte aperte”

In questa nuova tappa di Oltre i confini della pandemia ci spostiamo in Oman, uno degli Stati più tolleranti e pacifici del Golfo Persico.

Assieme a Monica Morazzoni, ricercatrice confermata di Geografia presso l’Università IULM , e a Giovanna Giulia Zavettieri, attualmente in Oman per completare il suo post dottorato presso il Remote Sensing and Geographic Information Systems Research Centre della Sultan Qaboos University a Muscat, abbiamo esplorato la politica e la cultura di un Paese in continuo sviluppo.

Oltre i confini della pandemia: Oman, lo Stato delle "porte aperte" e della tolleranza

La politica delle “porte aperte”

L’Oman si è strutturalmente costruito attorno alla personalità del Sultano Qaboos bin Sa’id al Sa’id.
Negli anni Settanta con un colpo di stato pacifico, Qaboos destituisce il padre, dando vita ad una monarchia assoluta che durerà per circa cinquant’anni. Egli riorganizza da un punto di vista geografico, amministrativo e politico il territorio: cerca di mediare i conflitti tra sunniti e sciiti, di rispettare la sovranità delle nazioni mediorientali e di attuare una cooperazione internazionale.

Oggi Qaboos è stato succeduto dal cugino, il Sultano Haytham bin Tariq Al Sa’id, che sta portando avanti una politica similare.
Diversi geopolitologi definiscono la politica estera omanita come una politica delle “porte aperte”, di dialogo ed intermediazione con i vari governi a livello globale. L’obiettivo è garantire pace e tranquillità, soprattutto in una posizione geostrategica molto delicata come quella dello Stretto di Hormuz, rotta marittima importantissima per il commercio di petrolio, sul quale si affaccia l’exclave omanita di Musandam, esattamente di fronte al tratto costiero iraniano.

Oltre i confini della pandemia: Oman, lo Stato delle "porte aperte" e della tolleranza
Stretto di Hormuz
Stretto di Hormuz

Il sultano Al Sa’id ha fatto dell’omanizzazione il fulcro del suo governo. Si tratta di un processo per cui ogni elemento della società deve essere composto per la maggior parte da omaniti. Da un lato, si cerca di riempire il gap di antiche ondate emigratorie verso altri paesi del Golfo, piuttosto che in Europa o in America; dall’altra, di mantenere solida la realtà omanita, assicurando ai cittadini la possibilità di avere un ruolo nel proprio territorio.

L’influenza dell’Ibadismo

Il Sultanato dell’Oman ha abbracciato l’influenza moderatrice dell’Ibadismo, ramo dell’Islam kharigita, aperto ad accettare anche credi diversi.
Questa attitudine ha sempre determinato anche una tolleranza culturale, un atteggiamento di non violenza, pragmatismo e mediazione.
Ricordiamo inoltre che l’Oman è l’unico Stato a non essere coinvolto né nella questione dell’espansionismo iraniano, né nella guerra civile del confinante Yemen. Infine non esiste terrorismo, poiché la corrente jihadista qui è totalmente inesistente.

Oltre i confini della pandemia: Oman, lo Stato delle "porte aperte" e della tolleranza
Mascate, moschea Ibadita
Principale Moschea Ibadita, a Mascate

Il turismo omanita

In una situazione pre-Covid l’Oman è una delle mete più scelte della regione mediorientale, ci riferisce Monica Morazzoni.
Il flusso turistico è principalmente di lusso, legato ai resort e a tour operator non locali, ma internazionali (sopratutto di Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia).
A causa della pandemia, l’Oman probabilmente si muoverà più verso un turismo di prossimità, ovvero omaniti che si spostano all’interno del Paese. Si dovrà dunque rendere l’offerta appetibile a gusti e modalità di vivere il viaggio inevitabilmente diverse da quelle europee, prestando una maggiore attenzione verso i percorsi culturali prettamente arabi.

L’app per incrementare il turismo esperenziale

Monica Morazzoni e Giovanna Giulia Zavettieri, con la collaborazione del Remote Sensing and Geographic Information Systems Research Centre, stanno realizzando un’app turistica, che si pone come strumento per conoscere e visitare l’Oman a 360 gradi, secondo l’ottica del turismo esperienziale
In questo modo il viaggiatore entra in contatto con la comunità locale, che, in un futuro, riuscirà ad inserirsi maggiormente nel circuito turistico, sia offrendo ospitalità di tipo B&B, sia proponendosi come guida per narrare il paese e raccontare il territorio.

Lascia un commento