QuarAntenna: Mara Rechichi e “Scuola in Onda”

Come fare in modo che tutti gli studenti possano riuscire a seguire le modalità di didattica a distanza? Mara Rechichi illustra a QuarAntenna il progetto piemontese “Scuola in Onda” di cui è responsabile.

QuarAntenna

Il digital divide in Italia

Nell’ambito dell’emergenza coronavirus, la scuola è sicuramente una delle istituzioni più colpite. Migliaia di alunni e insegnanti si sono trovati, da un giorno all’altro, a dover sperimentare da casa delle modalità di didattica inusuali e inedite.

Sicuramente, quando Mara Rechichi è entrata a far parte dell’equipe formativa territoriale del Piemonte, non si sarebbe mai aspettata di dover affrontare una situazione simile.

Da settembre 2019, il Ministero dell’Istruzione aveva disposto di mandare sul territorio italiano 120 docenti per promuovere e verificare la diffusione del piano nazionale “Scuola Digitale”.

Durante i rilevamenti sul territorio erano però emersi diversi problemi riguardanti il cosiddetto digital divide non solo tra gli alunni, ma anche tra gli insegnati. Numerose zone della regione in questione, soprattutto alcune valli, non risultano infatti coperte dalla connessione Internet. Tale problematica è stata tempestivamente comunicata al Ministero che, a sua volta, l’ha fatta presente all’azienda italiana di telecomunicazioni TIM.

Tuttavia, il diffondersi del Covid-19 ha fatto sì che il digital divide non fosse più solo un fatto marginale, bensì una questione basilare. La didattica a distanza è infatti basata sul possesso di una connessione Intenet e di mezzi adatti alla sua fruizione.

Il vecchio medium come nuova risorsa

Il problema sollevato dall’emergenza ha fatto sì che il Ministero provvedesse a concedere in comodato d’uso diversi strumenti e numerosi sussidi per coloro che erano impossibilitati a disporre delle lezioni online.

Nonostante ciò permaneva irrisolta la questione riguardante quelle zone in cui la connessione non è disponibile. Proprio qui interviene il progetto “Scuole in Onda” di Mara Rechichi. La novità di questa idea sta nello sfruttare un mezzo “vecchio” come può essere considerato quello della radio, per fare sì che tutti possano accedere alla nuova didattica.

Con l’aiuto delle radio locali si è riusciti a portare sul territorio un servizio innovativo che va a pescare nel passato. Non manca il feedback degli studenti che, intervenendo in diretta o inviando lettere per posta, possono sfruttare l’interattività del medium radiofonico per mantenere le relazioni con insegnati e compagni di classe.

Infatti, l’obiettivo attuale della scuola non è tanto legato all’apprendimento cognitivo che, beninteso, è alla base, bensì al mantenimento di quei legami umani che rischiano di passare in secondo piano di fronte all’attuale emergenza sanitaria.

Ascolta l’intervista completa di QuarAntenna a Mara Rechichi

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